REDAZIONE PISTOIA

Covid 19, "Stop vivai: siamo pronti a ripartire"

La testimonianza di Barbara Gentile: "Vendiamo tutto all’estero. Si intravedono i primi spiragli"

Un momento molto difficile per tutto il comparto verde pistoiese per il blocco dell’export

Pistoia, 8 aprile 2020 - Sui piazzali affacciati su via Bartolomeo Sestini, centinaia di piante colorano di verde il panorama dei pochi che sfrecciano lungo una delle strade solitamente più frequentate della periferia. Gli operai della Pistoia piante le hanno sistemate nel modo migliore, pronte a essere caricate sui camion diretti nelle ex repubbliche sovietiche. Un piccolo germoglio per la ripresa rapida del commercio con l’estero, sperano gli operatori del verde che in queste settimane hanno invocato a più riprese aiuti e interventi delle istituzioni di ogni livello per arginare le perdite dovute alla pandemia di coronavirus. E, dopo tanti giorni, finalmente la ruota del commercio sembra stia tornando a muoversi. «Qua stiamo lavorando , non ci siamo mai fermati sebbene gli scambi fossero fermi – spiega Barbara Gentile, una delle titolari di Pistoia piante -. Abbiamo molte piante ferme che devono partire per le destinazioni assegnate". Il vivaio di via Sestini lavora quasi esclusivamente con i mercati esteri, contando appena l’1% o poco più di vendite in territorio nazionale. Fino a oggi la merce in partenza è stata fermata sia dai vari decreti governativi che si sono susseguiti, sia dalle decisioni degli Stati esteri, che hanno di fatto bloccato il commercio internazionale. Adesso, però, le cose sembrano destinate a cambiare. «Fino a questo momento – continua Gentile – non trovavamo possibilità di vendere, anche per il semplice fatto che gli autisti, provenienti da fuori l’Unione europea, avevano qualche timore a fare ingesso nel nostro territorio nazionale e continentale. Adesso hanno però finalmente dato la loro reperibilità e noi ci facciamo trovare pronti. Sul nostro piazzale – mostra l’imprenditrice – si sono infatti parecchie piante, praticamente quattro camion pieni, che non aspettiamo altro di spedire. Se così effettivamente fosse, sarebbe il segnale di un mercato che riprende". E’ quanto hanno sperato tutti i vivaisti, che già a poche ore dalle prime notizie sulla diffusione del contagio, avevano dato l’allarme per tir bloccati alla frontiera fra l’Italia, Austria e Slovenia. "Noi – specifica Gentile – esportiamo molto in Russia e nelle ex repubbliche sovietiche. Anche lì c’è stato un parziale lockdown ma ora sembra che le cose stiano tornando a muoversi". Insomma, in via Sestini la parola d’ordine è ‘ottimismo’. "Perché – conclude ancora la vivaista – la situazione è brutta ma non è certo il momento di affondare il coltello e lasciarsi andare a commenti e considerazioni più drammatiche del dovuto". R.P.