REDAZIONE PISTOIA

Violenza e umiliazioni: marito condannato

Per anni ha costretto la moglie a vivere un inferno, ora dovrà scontare tre anni e mezzo. La donna si era rifugiata dai genitori

Frasi offensive e pratiche sessuali violente. Non solo, veniva persino costretta a bere l’urina del marito. E ancora maltrattamenti, persecuzioni, costrizioni e una vita coniugale impossibile. Dopo due anni dalla denuncia, è arrivato il primo grado di giudizio per un pistoiese di 50 anni. L’uomo è stato condannato a tre anni e sei mesi per i reati di maltrattamenti e pratiche sessuali violente. A rappresentare la vittima, una pistoiese di 45 anni, è stata l’avvocato Elena Baldi che racconta di un quadro probatorio molto pesante a carico dell’uomo.

Gli episodi di violenza iniziarono nel 2015 ad Agliana e Prato. L’uomo costringeva la moglie a pratiche sessuali violente e la vittima ha raccontato che il marito defecava addosso a lei e la costringeva a bere la sua urina. Non solo, sono state dimostrate le reiterate azioni denigratorie e persecutorie nei confronti della moglie, tanto che la donna, dopo quattro anni senza pace, nel 2019 è scappata di casa con i figli ormai maggiorenni e ha sporto denuncia.

L’uomo in questi anni non si è mai arreso, minacciandola di continuo nonostante fosse già a suo carico il divieto di avvicinamento alla moglie. Prometteva che le avrebbe distrutto la vita, l’avrebbe rovinata, che "avrebbe raso al suolo" lei e i suoi figli e che non le sarebbe rimasto nulla. La donna sconvolta trovò, nel frattempo, rifugio a casa dei genitori, ma nonostante questo continuavano i messaggi e le telefonate anche sul luogo di lavoro. Una persecuzione completa. Il pubblico ministero Fabio Curreli aveva chiesto la condanna anche per violenza sessuale, ma in primo grado i reati per l’uomo sono stati di pratiche sessuali violente e maltrattamenti. Il marito dovrà scontare 3 anni e 6 mesi di reclusione ed è stato condannato al pagamento delle spese processuali e 10mila euro di provvisionale. Soddisfatta l’avvocato Baldi: "Alla fine la condanna che ci aspettavamo è arrivata – spiega – Durante il processo sono emerse tutte le responsabilità dell’uomo. Ci aspettavamo anche la violenza sessuale, anche perché la vittima ci ha raccontato di pratiche davvero assurde. La condanna è comunque arrivata e pesa in egual modo".

Michela Monti