REDAZIONE PISTOIA

Violenza sulle donne, raccoglimento davanti all'installazione con le scarpe rosse

Sono comparse questa mattina nell'atrio del tribunale, su iniziativa del Comitato pari opportunità dell'Ordine degli avvocati

L'installazione nell'atrio del tribunale

Pistoia, 23 novembre 2019 - La loro presenza qui e adesso è segnata solo da quel paio di scarpe rosse. Rosse come il sangue del quale il loro aguzzino le ha macchiate. Di loro non resta altro, se non l'assenza. Ecco che allora per ricordarle, per dire basta alla ferocia che le ha uccise, il Comitato pari opportunità dell'Ordine degli avvocati di Pistoia ha voluto realizzare una suggestiva installazione dell'atrio del tribunale di piazza del Duomo. Protagonisti tante coppie di scarpe rosse, diventate simbolo della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra idealmente il 25 novembre di ogni anno. Tante le persone che da stamani silenziosamente, in un momento di reale raccoglimento e commozione, si sono fermate a riflettere davanti a questa installazione. 

"Il Comitato - si legge a corredo dell'installazione - ha organizzato questa installazione sull’onda di altre manifestazioni che in occasione del 25 novembre si svolgono in tante parti del mondo al fine di sensibilizzare tutti circa il fenomeno della violenza sulle donne. Il colore rosso rappresenta il sangue che ogni giorno le donne versano per mani dei propri padri, mariti, ex compagni, ma è anche il simbolo dell’energia vitale, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti. Rosso è il colore scelto dall’artista messicana Elina Chauvet per la sua installazione 'Zapatos rojos', ossia 'Scarpette rosse'. Scarpe da donna di colore rosso o dipinte di rosso, sistemate per le vie, nelle piazze, vicino ai monumenti delle città per dire ‘stop’ alla violenza di genere. Ogni paio rappresenta una donna e la traccia della violenza subita. L’effetto finale della installazione è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza. Donne di cui rimangono solo le scarpe”.