
Sulla trafficatissima via Guicciardini, dalla rotonda della Vergine in direzione Prato, è stato istituito il divieto di transito per cicli e motocicli. Al centro del provvedimento, che fa seguito a un’ordinanza comunale, ci sono i primi trecento metri circa della strada, quelli che costeggiano il McDonald e la caserma dei vigili del fuoco, ovvero il tratto più dissestato. Tratto che il Comune di Pistoia ha deciso di chiudere al transito delle due ruote, al fine di evitare il rischio di possibili incidenti. Un divieto che ha fatto inevitabilmente scattare le polemiche. In primo luogo perché si tratta di una delle strade più utilizzate della città, sia sulle quattro che sulle due ruote. In secondo luogo perché, in particolare, il primo cartello in uscita dalla rotonda appare all’improvviso ai guidatori e rischia di creare confusione, non essendo chiaro se il suo effetto si dispieghi sul resto della rototatoria oppure sulla strada che si dipana sulla destra, via Guicciardini appunto.
"Di punto in bianco sono spuntati questi cartelli di divieto di transito a cicli e motocicli, uno, il più pericoloso, all’uscita della rotonda, l’altro in prossimità dell’ingresso di via Russo – spiega un residente della zona – così facendo, qualora dovesse succedere un sinistro, la vittima avrebbe torto al 100 per cento. Certo, ci sono tante buche e percorrendo la strada occorre prudenza perché è dissestata, ma sarebbe stato molto meglio sistemarla con una nuova stesa di asfalto, anziché creare ulteriori problemi ai cittadini". In realtà il progetto di risanamento di via Guicciardini è concreto e già in fase avanzata, con i primi cantieri che dovrebbero aprire il prossimo inverno. Si tratterebbe dunque di una soluzione-ponte, destinata comunque a causare notevoli disagi vista la mole di mezzi a motore che transitano su quella strada.
Per auto e camion non cambia nulla. Ma adesso i tanti che vi transitano su biciclette, motorini, scooter e moto dovranno, a norma di legge, scegliere un altro mezzo di trasporto. Oppure cambiare il proprio percorso, anche se la viabilità alternativa è tutt’altro che semplice e intuitiva. "Purtroppo non è così semplice, anzi – spiega ancora l’uomo – per esempio, per tornare a casa mia rispettando il divieto, dovrei per forza passare dallo Sperone, allungando sensibilmente il tragitto. Ma anche per altri percorsi i problemi sono i medesimi, se non peggiori". Una bella doccia fredda per chi abitualmente transita su via Guicciardini, al momento soltanto in direzione Prato: "La strada è dissestata anche in direzione opposta – conclude –, ma in questo caso si può tranquillamente transitare". Per ora.
Alessandro Benigni