Via del Casello chiusa. Alzano la voce i residenti di Bonelle: "Aumentati traffico e pericoli"

Presidio per ribadire la necessità di agire con urgenza. Lanciata anche una petizione per contribuire ai lavori. Il provvedimento della Provincia si è reso necessario a causa delle spaventose buche nell’asfalto.

Via del Casello chiusa. Alzano la voce i residenti di Bonelle: "Aumentati traffico e pericoli"

Via del Casello chiusa. Alzano la voce i residenti di Bonelle: "Aumentati traffico e pericoli"

PISTOIA

Ogni giorno che passa in più dalla chiusura totale di via del Casello cresce, in maniera proporzionale, la rabbia degli abitanti di Bonelle e di tutte le frazioni limitrofe che si trovano a dovere fare i conti con un volume di traffico aumentato, in strade di campagna, dopo lo stop al transito al raccordo che metteva in comunicazione la SP9 Montalbano da Bonelle fino alla via Fiorentina all’incrocio a Lo Sperone, per poi proseguire verso la zona industriale di Sant’Agostino. Un provvedimento, quello preso dalla Provincia che è ente titolare della strada nonostante la proprietà sia di Anas, resosi necessario di fronte alle spaventose buche che si sono create nell’asfalto e che, oltre due anni fa, aveva portato al divieto di transito per tutti i mezzi a due ruote. Adesso siamo già ad oltre due settimane dalla chiusura, in attesa che si trovino i fondi – si parla di 80mila euro per un intervento tampone fino a poco meno di 200mila euro per un risanamento complessivo – per poter pensare di riaprire. Ed è, anche per questo, che il "Comitato di quartiere di Bonelle" ha lanciato una petizione su Change.org che è arrivata quasi a 200 firme e organizzato, per la giornata di ieri, una manifestazione pubblica per far sentire la propria voce. Erano presenti anche consiglieri comunali e provinciali per parlare con i cittadini e dimostrare la loro vicinanza.

"Al momento siamo fermi ai possibili progetti della terza corsia della A11 Firenze-Mare e la conseguente nuova fisionomia di via del Casello – afferma Carlo Bonacchi del Comitato di quartiere – ma non sappiamo niente sui possibili collegamenti che saranno creati. Il Comune ha la responsabilità della sicurezza dei cittadini e della viabilità sul territorio, per questo si deve fare soggetto attivo affinché la strada venga riaperta il prima possibile. E, in tutto questo, c’è la situazione altamente drammatica della nostra frazione fra code interminabili, la strettoia, una pista ciclabile verso la città di difficile accesso. Con questa manifestazione chiediamo ulteriore attenzione e, soprattutto, che tutti gli enti dialoghino fra loro per arrivare quanto prima alla riapertura della strada perché San Pierino, Bargi, Ramini sono in grande affanno con il passaggio di camion e quant’altro". Accanto ai cittadini anche i consiglieri comunali Agostino Fragai e Lorenzo Boanini (Pd), unitamente a Francesco Branchetti (Pep) e Francesca Capecchi (Fdi), quest’ultimi due appena eletti anche in Provincia.

"Il Comune si è fatto promotore di un’intervento da parte di Anas affinché intervenga per la sistemazione quantomeno provvisoria della strada per garantirne l’apertura – afferma Capecchi – adesso è il momento di dialogare con la Provincia che ha in gestione la via e la stessa dovrà trovare un accordo giuridico con Anas: da parte del Comune c’è la ferma volontà politica di sostenere questa iniziativa". Altri cittadini hanno detto la loro, come Francesco Manduca che abita in via Ombrone Vecchio. "Oramai il caos nelle strade più strette c’è anche nei momenti di minor traffico – dice – e per chi vive in queste zone è un problema: ci sono rischi per i pedoni, i ciclisti e problemi di inquinamento davvero rilevanti".

Saverio Melegari