
Vespa killer (Foto Ansa)
Quarrata (Pistoia), 20 agosto 2023 – È una micidiale predatrice di api, che aggredisce in modo sistematico all’ingresso degli alveari per nutrirsene e per alimentare i propri piccoli, riuscendo così a moltiplicarsi in modo esponenziale. Si tratta della vespa velutina, un calabrone dalle caratteristiche zampe e addome gialli, incubo annunciato per gli apicoltori del Montalbano da quando l’insetto era stato avvistato in Versilia, e ora arrivato anche sulle colline di Quarrata dove si trovano gli apiari del territorio. Ad avvistare per primo alcuni esemplari del calabrone che minaccia operaie e regine è stato Denis Giovannetti, titolare di Naturapi, apicoltore esperto e storico produttore di miele e altri prodotti apicoli bio.

"Il danno che questi calabroni rischiano di fare a noi allevatori di api è enorme – spiega Giovannetti – questi insetti sono veri predatori che arrivano a sciami e si posizionano davanti alle arnie, in modo da aggredirle per mangiarle, oppure le api impaurite non escono più per andare a nutrirsi di polline, causando così anche la morte delle api regine". Non sono insetti originari dell’Europa, ma pare siano arrivati da oltre oceano, attraverso i porti forse su qualche nave. "In Liguria stanno combattendo da tempo questa calamità, e fino ad ora qui sul Montalbano se ne sentiva solo parlare – prosegue Giovannetti - Ma procedono invadendo velocemente vaste aree, creano nidi giganteschi e si riproducono in modo impressionante. Lo scorso anno erano già in Versilia dove gli allevatori di api avevano lanciato l’allarme. Ora ne abbiamo avvistate anche qui da noi".
“Noi apicoltori del territorio siamo tutti molto preoccupati per questa invasione e siamo costantemente in allerta condividendo le informazioni tra di noi – conferma Raffaele Nausanti, dell’azienda agricola Apinaus di Colle, sempre alle pendici del Montalbano – dopo i problemi legati agli ultimi eventi atmosferici adesso anche l’arrivo della mosca velutina: non c’è proprio pace per le nostre api". Per i produttori di miele adesso il primo pensiero è il timore di perdere le imprese a cui hanno dedicato tanto tempo e risorse, e vorrebbero un aiuto dagli esperti per trovare delle soluzioni prima che avvenga l’irreparabile. "Ma questa di dover combattere le vespe velutine è una novità anche per noi, anche se ce l’aspettavamo – dice Giovannetti – bisogna bloccarne la riproduzione e la diffusione perché se prendono campo è la fine, non lo dico solo per noi produttori, ma anche perché vengono messe a rischio l’impollinazione e la biodiversità di alberi e piante, di cui le api sono preziose protagoniste. È per tutti questi motivi che abbiamo chiesto aiuto anche ad Arpat (Associazione regionale produttori apistici toscani, nda ). Aspettiamo disposizioni per capire cosa si può fare, so che esistono vari sistemi, come montare dei recettori su alcuni esemplari catturati che poi quando tornano ai nidi ci permettono di localizzarli. Ma è ancora tutto a livello sperimentale. Intanto noi facciamo un monitoraggio degli avvistamenti".