Ventidue ex bidelli scolastici davanti al giudice

Sono accusati di falso e truffa dopo aver presentato "titoli illegittimi" per poter entrare in graduatoria

Si apre fra pochi giorni, davanti al giudice per le udienze preliminari Luca Gaspari, un interessante processo che vede imputati ventidue ex bidelli provenienti dalla Campania che nel 2018 furono protagonisti del cosiddetto “caso Forcella“ e che riguardò diverse regioni italiane, dove si diramarono i vari filoni di indagine. Al centro della vicenda le assunzioni a termine di bidelli scolastici accusati di aver presentato titoli falsi per poter accedere alla graduatoria, titoli che, secondo l’accusa, sarebbero stati rilasciati illegittimamente da alcuni istituti scolastici paritari campani con il massimo punteggio, e che avrebbero consentito così di scavalcare diverse posizioni in graduatoria.

Un processo che rappresenta una sfida per le difese, visto che, almeno in alcuni casi, i bidelli avrebbero regolarmente frequentato, e pagato, i corsi online per ottenere le qualifiche richieste. Il loro intento, secondo i legali che ne difenderanno la buona fede davanti al giudice, sarebbe stato soltanto di poter lavorare.

I ventidue bidelli campani sono ora chiamati a rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsità ideologica e materiale in atto pubblico.

Quando scoppiò il caso, quattro anni fa, le scuole coinvolte (quasi tutti i comprensivi della provincia di Pistoia e alcune superiori), controllarono subito i titoli ritenuti sospetti. I contratti a termine furono immediatamente risolti e le graduatorie depennate.

Sul procedimento amministrativo si innestò subito l’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo, che furono diretti dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, per far luce sulle irregolarità nelle graduatorie di terza fascia del personale Ata, valide dal 2017 al 2020, e bandite dal ministero dell’istruzione.

Nel corso degli accertamenti emerse anche che alcuni degli indagati avevano dichiarato inesistenti esperienze di servizio in altre scuole: a loro nome non risultavano versamenti Inps.

I carabinieri, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale di Pistoia e l’Ufficio scolastico regionale della Campania, ricostruirono la carriera scolastica di ogni persona indagata riscontrando, in alcuni casi, la mancata convalida dei titoli dichiarati.

Per tutti gli indagati fu nominata d’ufficio l’avvocato Elena Mucci del foro di Pistoia, che ha mantenuto alcune posizioni per le quali sosterrà la difesa a partire da lunedì prossimo, 16 maggio, quando è previsto l’inizio dell’udienza preliminare dove si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di tutti i 22 ex bidelli, da parte della Procura.

Resta quindi da vedere quanti fra gli imputati vorranno difendersi in dibattimento e quanti invece chiederanno di poter accedere ai riti alternativi o all’affidamento in prova.

l.a.