Una valanga di medaglie, poi nel 1954 lo stop

Legò il suo nome a un modello di scarponi e a una giacca E la Fisi lo squalificò

Zeno Colò in una foto d’epoca

Zeno Colò in una foto d’epoca

E’ una carriera davvero straordinaria quella di Zeno Colò: medaglia d’oro alle olimpiadi (discesa libera a Oslo nel 1952) oltre a tre medaglie ai mondiali: due ori (discesa libera, slalom gigante ad Aspen nel 1950) e un argento (slalom speciale, sempre ad Aspen nel 1950). Ben 29 le medaglie conquistate ai campionati italiani: 19 ori (discesa libera, slalom speciale, combinata nel 1941; slalom speciale, combinata nel 1943; slalom speciale, combinata nel 1946; slalom speciale, combinata nel 1947; discesa libera, slalom speciale, combinata nel 1948; discesa libera nel 1949; slalom gigante nel 1952; discesa libera, slalom gigante, slalom speciale nel 1954; discesa libera, slalom speciale nel 1955), 4 argenti (discesa libera nel 1943; discesa libera nel 1947; slalom speciale nel 1952; slalom gigante nel 1955) e 6 bronzi (slalom speciale nel 1939; discesa libera, slalom speciale, combinata nel 1942; discesa libera, slalom gigante nel 1956). Una carriera internazionale che fu bruscamente interrotta nel 1954, quando Colò legò il suo nome a un modello di scarponi da sci e a una giacca da sci della Colmar. In base ai regolamenti venne ritenuto professionista: fu squalificato dalla Fisi e riabilitato solo nel 1989, quattro anni prima della morte.