REDAZIONE PISTOIA

Una mozione contro la multiutility

Comitati e associazioni in difesa dell’acqua propongono un referendum abrogativo. Lettere ai Comuni

Battaglia ancora aperta alla Multiutility. Già redatta una mozione, i comitati preparano un referendum abrogativo per i comuni di Pistoia e Empoli. Proseguono le azioni del Coordinamento dei comitati e delle associazioni "No Multiutility" che hanno sottoposto una mozione all’attenzione dei consiglieri, di ogni colore politico, di circa cinquanta Comuni toscani interessati dall’operazione che prevede la fusione di Acquatoscana, Consiag e Publiservizi in Alia Servizi Ambientali spa. "Empoli e Pistoia hanno la possibilità di fare un referendum per abrogare la delibera in comune – ha detto Rosanna Crocini, del coordinamento comitati e associazioni –. Stiamo mettendo a punto i dettagli. La nostra intenzione è di non fermarci ed andare proprio verso un referendum".

Il primo step al momento è la mozione che chiede ai sindaci e ai consigli comunali, che hanno deliberato in favore della fusione, di rivedere la loro posizione. I comitati hanno evidenziato quelli che hanno definito come "due profili di criticità molto rilevanti sul piano giuridico-legale" individuando nel primo "la possibilità che i consiglieri che hanno votato a favore delle delibere comunali volte a dare il consenso delle amministrazioni all’operazione di fusione possano essere chiamati a rispondere di danno erariale per aver dati scontati presupposti incerti. Inoltre il valore delle partecipazioni risultante dalle metodologie applicate avvantaggia in modo irragionevole il Comune di Firenze, determinando conseguentemente la riduzione del valore delle partecipazioni di tutti gli altri comuni".

"Con il referendum del 2011 avevamo fatto una scelta chiara – ha affermato ancora Crocini –. Invece stiamo andando in direzione opposta, con la messa sul mercato di un bene pubblico come l’acqua. Tra l’altro con un’operazione anche dubbia con dei passaggi che hanno proprio l’aspetto di illegalità". La seconda criticità esposta nella mozione è stata illustrata dall’avvocata Donella Bonciani del foro di Arezzo e riguarderebbe invece la possibilità di una violazione, che una volta appurata e riconosciuta, determinerebbe ricadute sull’intera operazione. Da qui la "richiesta di verifica circa la violazione di norme di legge Imperative riguardo al trasferimento della proprietà della rete idrica bene demaniale "inalienabile". L’estinzione di Consiag per effetto della fusione determina un trasferimento delle stesse dotazioni a favore della costituenda Multiutility, configurando appunto la violazione del principio di inalienabilità dei beni demaniali in oggetto".

Gabriele Acerboni