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Una folla per l’ultimo addio a Sichi: la lettera commossa degli amici

Una folla per l’ultimo addio a Sichi: la lettera commossa degli amici

All’ultimo saluto a Silvio Sichi non è voluto mancare nessuno, c’erano amici da tutti i paesi della Montagna a riempire l’ampio spazio del Parco Beatrice, tutti commossi e tutti affranti. Il primo a parlare è stato il sindaco di Abetone Cutigliano, Marcello Danti, poi alcuni parenti, la maestra, l’assessore Maurizio Petrucci e alcuni amici, tutti con la voglia di non interrompere il dialogo con Silvio; come se parlarne, forse come parlarci e servisse a trattenerlo ancora un poco. A lasciare un segno ancora più profondo è stata però una lettera firmata da "I ragazzi del 1961" letta, con una emozione palpabile, da Gabriele Sichi: "Avio Petrucci, Andrea Ciastelli detto Orazio, Agostino Sichi detto Agostino dal Molino, Claudio Frullani, Francesco Ceccarelli detto Cecco Bello, Fabrizio Sichi, Fanny Merlini, Gabriele Sichi detto Nene’, Oreste Merlini, Paolo Ceccarelli detto il Diavolo, Paolo Galeotti (che ti ha preceduto nella sfortuna), Pier Luca Bertini, Sauro Bonacchi detto Battello, Sandra Bonacchi, Stefano Sichi detto Cicio, Silvio Sichi detto Silvio WOW, mito che ti aveva distinto anche sul furgoncino. Quanti ne nacquero nel 1961 in Val Sestaione? Tanti, tanti davvero. Un anno mitico. Un anno particolare? Sicuramente un anno con tanti ? Figlioli. Crescere in una cucciolata così grossa ha avuto tanti significati, il primo è che per giocare insieme qualcuno si trovava sempre. La Spianata era il posto prediletto, perché ci si giocava a pallone. Noi ci si giocava in tutte le stagioni anche quando c’era la neve, anche quando c’era la mota, ci si giocava sempre e Silvio veniva con noi, ma dato quel carattere un po’ anarchico e giocherellone che aveva fin da piccolo, di vincere o perdere a lui poco gli importava". Il racconto prosegue poi con i giorni passati in colonia e le ore nell’angolo perché la maestra lo puniva assieme a Gabriele, fino ad arrivare a due giorni fa quando il tempo per lui si è fermato. Silvio è stato davvero un protagonista positivo di un modo di interpretare la vita, purtroppo poco praticato. Quando il carro funebre si è avviato si è sentito urlare "Ciao Silvio" ed è scattato immediatamente l’applauso con cui gli altri personaggi del suo mondo lo hanno voluto salutare.

Andrea Nannini