Un tocco di...Viola tra le mura del carcere

La meticcio labrador è stata "adottata" dal penitenziario pistoiese: "Gli effetti sull’umore dei detenuti sono più che positivi"

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Al carcere di Santa Caterina in Brana è arrivata una novità... a quattro zampe. Si chiama Viola ed un meticcio simil labrador di un anno che da questa estate è stata adottata dal penitenziario pistoiese. In Santa Caterina la cucciola è arrivata per un progetto di pet therapy concordato dalla direzione del penitenziario insieme al canile Enci di Firenze. "Ci siamo mossi un paio di anni fa per richiedere l’idoneità a ospitare un cane di cui potessero prendersi cura i detenuti – ha spiegato al direttrice del carcere Loredana Stefanelli –. Enci ha effettuato dei sopralluoghi sul posto e tenuto degli incontri con i detenuti per sensibilizzare alla cura e al rispetto degli animali e, finalmente, questa estate abbiamo accolto Viola". Un cane che si è dimostrato fin da subito affettuoso con tutti e ben presto si è ambientato alla sua nuova ‘casa’. Nel penitenziario ha degli spazi tutti suoi e tre volte al giorno i detenuti fanno a turno per occuparsi di lei portandola al guinzaglio, nutrendola e per giocare con lei. "Viola ha accesso a tutte le aree del carcere – aggiunge la direttrice –, passa del tempo in sezione con tutti i detenuti, stando al guinzaglio per rispetto di tutti, soprattutto di coloro che hanno timore degli animali. Ma tutti la apprezzano e sono felici di poter interagire con un cane".

Gli effetti sull’umore del personale e in particolar modo dei detenuti è stato più che positivo. "I detenuti che si prendono cura del cane dicono che per loro è una sensazione bellissima poter accarezzare un cane e sapere che devono prendersi cura di lei – fa sapere Stefanelli –. Si sentono meno soli. Lo scopo della pet therapy nel contesto carcerario è quello di creare momenti di riflessione e crescita delle competenze relazionali e sensibilizzare al rispetto e alla cura di un animale". La presenza di Viola in carcere aiuta a smorzare anche i momenti più difficili. "Ci sono detenuti che trovano difficile parlare di se stessi durante i colloqui con la psicologa – sottolinea –; per alleviare la tensione permettiamo ai detenuti che lo desiderano di effettuare i colloqui con il cane vicino a loro e questo li aiuta molto". Il progetto di pet teraphy adottato dal carcere pistoiese è stato realizzato anche con la collaborazione di Almo Nature, che fornisce il cibo per Viola. Anche altri carceri della Toscana si stanno attivando per attivare un progetto di pet therapy come a Pistoia. "A Volterra c’è un progetto simile, anche Lucca si sta muovendo. Dipende molto dagli spazi e dalla sensibilità delle diverse direzioni – conclude Stefanelli –. Noi ci siamo iniziati a muovere nel 2020 e devo dire che tutti siamo molto entusiasti di aver accolto Viola".

Samantha Ferri