REDAZIONE PISTOIA

Trielina nelle falde per dieci anni Ecco l’origine dell’inquinamento

Il solvente proveniva dalle vasche dell’ex stabilimento dove si producevano ingranaggi per le macchine. Il Comune di Serravalle ha comunicato tutti i dati emersi dai campionamenti dei pozzi svolti da Arpat

La ricerca della verità sull’inquinamento da cloruro di vinile a Casalguidi, che ha molto animato l’autunno del 2020 e i primissimi mesi invernali, prima che esplodesse la pandemia, trova finalmente un suo punto fermo: l’origine degli sversamenti in via del Redolone è stata individuata. Tutto è partito dalle vasche dell’ex stabilimento della ex Movimenti Thun spa, una ditta che non esiste più da oltre trent’anni e che produceva ingranaggi per le biciclette e le macchine. La comunicazione è ufficiale ed è stata diffusa nel pomeriggio di ieri (con tutti i dettagli tecnici che qui riportiamo), dal comune di Serravalle Pistoiese.

"Nella falda della zona di via del Redolone a Casalguidi – fa sapere il Comune di Serravalle – è stata accertata da Arpat, dopo i campionamenti effettuati tra il dicembre 2018 a oggi, la contaminazione della falda da cloruro di vinile monomero (Cvm) e da 1,2 dicloroetilene (Dce). Sull’origine e la localizzazione della contaminazione, Arpat ha fin da subito ipotizzato che la tipologia di contaminazione secondaria da Cvm e da Dce riscontrata nelle acque dei pozzi, sia stata prodotta dalla degradazione di solventi clorurati quali tricloroetilene-trielina (Tce) eo percloroetilene (Pce).

"Queste sostanze sono comunemente utilizzate nell’industria tessile e metalmeccanica, al contrario del Cvm e del Dce che hanno impieghi industriali molto circoscritti e poco frequenti. Una degradazione così marcata – si legge ancora – a partire dal Tce eo Dce per arrivare al Cvm e Dce, è un fatto piuttosto raro. Tuttavia, le condizioni necessarie perché questa degradazione possa avvenire (acque con un potenziale redox negativo), sono proprio quelle tipiche della falda in questa zona e la comparsa di cloruro di vinile quale ultimo prodotto di degradazione di accumuli passati di TcePce in falde in condizioni redox riducenti, com’è il caso della presente. I dati analitici raccolti da Arpat durante i campionamenti delle acque dei pozzi, mostrano questa contaminazione da Cvm già ampiamente sviluppata nel 2010, così come testimoniato dalla stazione Mat P281 (Pozzo 1 Redolone) che ha i primi dati utili risalenti al 2010, per cui l’andamento dei rapporti tra Cvm e il suo precursore Dce, porta Arpat a collocare la fonte originaria della contaminazione causata da Tce ben prima di un decennio fa: agli anni ’80‐’90.

"La dispersione del contaminante originario, visti i dati Arpat e le indagini Mihpt eseguite, è certamente avvenuta a partire dall’ex stabilimento della Movimenti Thun spa. Il campione d’acqua prelevato in Mihpt1 rappresenta, infatti, il termine più primitivo e prossimo alla fonte di contaminazione da Tce individuata presso le vasche a servizio dello stabilimento della ex Movimenti Thun spa a causa di un originario sversamento di tricloroetilenetrielina (Tce) avvenuto negli anni di attività dello stabilimento compresi tra il 24 giugno 1974 ( inizio attività) e il 21 luglio 1984, cessazione dell’attività per trasferimento in altra provincia".

l.a.