Pistoia, "Trasporto pazienti oncologici: costretti a far pagare"

L’allarme del direttore della Misericordia, Fantacci: "Il taglio della convenzione colpisce i più fragili. Tolto un servizio sanitario"

Il direttore della Misericordia di Pistoia, Riccardo Fantacci

Il direttore della Misericordia di Pistoia, Riccardo Fantacci

Pistoia, 22 novembre 2022 - Al di là del botta e risposta politico, e al di là della riorganizzazione annunciata con l’introduzione della tanto discussa richiesta digitale o de-materializzata, il problema vero sarà per i malati. Quelli oncologici, i più fragili da assistere. La pensa così Riccardo Fantacci, direttore della Misericordia di Pistoia, sulla questione del taglio del servizio di trasporto per chi si sottopone a cure di chemio o radio terapia. Perché di taglio si tratta. "Di fatto – spiega il direttore Fantacci –, dal primo di novembre, la Regione non sosterrà più la spesa per il servizio di accompagnamento dei pazienti che si sottopongono alle cure oncologiche, dunque chemioterapia e radioterapia. Vuol dire che il servizio di trasporto in auto con autista e soccorritore non sarà più in convenzione: tradotto, a chi lo chiederà dovremo farlo pagare". Ed è questo a far soffrire chi ha dedicato una vita nell’assistenza dei malati. "Ancora non possiamo quantificare i costi – spiega il direttore Fantacci – ma non saranno bassi. Finché i pazienti hanno la necessità di essere accompagnati negli ospedali della provincia è un conto, ma sono molti i malati oncologici che sono seguiti nei due poli universitari di Careggi a Firenze o in quello di Pisa. E quanto costa pagare benzina, autostrada, autista e soccorritore (che non sempre è un volontario) per garantire questo servizio? L’amarezza l’abbiamo noi che dovremo chiedere ai pazienti di pagare un servizio sanitario finora garantito dalla sanità pubblica".

E il punto è anche questo, ovvero il riconoscimento di un servizio sanitario a tutti gli effetti.

"Un paziente che si sottopone a chemioterapia – prosegue Fantacci – richiede l’accompagnamento perché, il più delle volte, ha delle reazioni molto forti dopo la somministrazione, che vanno dalla spossatezza al vomito o altro: motivo per cui è necessaria la presenza non solo di un autista ma anche di un soccorritore a bordo". Ma come era il servizio finora? Le richieste venivano presentate su ricetta cartacea dallo specialista dell’ospedale presso il quale era programmato il ciclo di chemio o radio- terapia. "Le richieste potevano valere anche per sei mesi – chiarisce il direttore – perché si tratta di cicli lunghi. Ora invece la richiesta deve essere fatta su un modello predefinito digitale, ma soprattutto è prevista solo in caso sia necessario il trasporto in ambulanza, questo vuol dire solo per i malati gravi, riducendo drasticamente i casi che potranno usufruire della convenzione". Dal punto di vista numerico, si tratta davvero di un taglio importante, come spiegano dall’associazione. "Finora, solo noi della Misericordia garantivamo almeno una decina di richieste giornaliere sul territorio di Pistoia". La questione, lo ricordiamo, è stata oggetto di un’interrogazione presentata dal consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi. Secondo la consigliera Pd Federica Fratoni, invece, si tratta di una riorganizzazione del servizio, peraltro concordata con le associazioni.

M. V.