
Gli arresti sono scattati a settembre del 2024
Il pubblico ministero Leonardo De Gaudio ha chiesto il rinvio a giudizio per 18 persone, marocchini, albanesi e italiani, residenti tra Pistoia e la Valdinievole, accusati a vario titolo di traffico di stupefacenti nell’ambito dell’operazione Longbridge. L’attività di indagine, iniziata nel luglio del 2023 e condotta dalla Squadra Mobile della Questura, con il coordinamento della Procura, ha portato a settembre dell’anno scorso in carcere numerose persone. Le accuse degli inquirenti sono davvero pesanti. Cocaina a fiumi, fino a trenta chili a volta, venduta a un prezzo di 25mila euro al chilo, trasportata nei vani dei doppifondi delle auto, modificate nell’officina di fiducia, che preparava i carichi. La base del traffico era a Pistoia, e da qui si prendevano appuntamenti, si mandava la merce. Che poi andava a rifornire altri spacciatori, nelle piazze di altre province: a Pisa (e a Santa Croce sull’Arno). Durante l’operazione relativa agli arresti sono stati impiegati circa 80 poliziotti tra questura e commissariati della Valdinievole con sette equipaggi del reparto prevenzione crimine e due unità cinofile di Firenze.
L’indagine ha permesso di far luce su un’attività ben più vasta, grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali, e all’analisi delle telecamere di videosorveglianza. In sostanza, da quanto accertato nei mesi dagli inquirenti, la centrale operativa era a Pistoia: da qui veniva gestita l’attività di trasporto e vendita che interessava poi le altre "piazze" dello spaccio a Pisa, Prato, Livorno e Perugia. Nella rete e stato coinvolto anche un latitante, 40 albanese, su cui pendeva un mandato di arresto internazionale, emesso dalle autorità svizzere, per una condanna a nove anni di reclusione per spaccio di droga, cocaina e eroina, avvenuti a Lugano nel 2021. Grazie alle intercettazioni telefoniche, è emerso Il suo coinvolgimento nell’inchiesta portata avanti dalla Squadra mobile di Pistoia. Nei confronti degli indagati è stato disposto dal Gip anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di somme di denaro – o di beni mobili e immobili del valore equivalente – per un valore complessivo di oltre due milioni di euro. Nel corso dell’operazione Sono stati sequestrati in totale un chilo e 200 grammi di cocaina, e una scacciacani con matricola obliterata e canna modificata, per renderla un’arma da guerra, e venti cartucce.
Daniele Bernardini