Tomasi esulta: "Una grande opportunità"

L'accordo tra l'Università di Firenze e il Comune di Pistoia per la creazione di un nuovo polo universitario è considerato un'opportunità di crescita per il territorio. Tuttavia, alcuni esprimono preoccupazione riguardo all'attenzione dedicata alla sede di Pistoia in passato e chiedono investimenti equi per tutti i corsi.

"Questa è una grande opportunità di crescita per il territorio. Essere sede universitaria significa dare un valore aggiunto alla città di assoluto rilievo". É soddisfatto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi a seguito dell’accordo siglato tra Università di Firenze, fondazione Caript e, appunto, l’amministrazione comunale. "Il progetto del nuovo polo di studi sul nostro territorio – prosegue – non è solo un fatto determinante per la città, ma anche per le aree vicine della provincia. Oggi concretizziamo l’avvio di un percorso che consentirà di portare a Pistoia corsi universitari nelle discipline agrarie ed ingegneristiche, garantendo così una complementarietà con il nostro tessuto produttivo come mai è stato fatto prima. L’obiettivo primario – spiega Tomasi – è quello di garantire al nostro territorio una prospettiva di sviluppo che necessariamente deve passare dalla ricerca e dall’innovazione. Non solo – aggiunge –: i percorsi di formazione universitari saranno legati alle peculiarità e alle competenze che si trovano qui a Pistoia. Per questo siamo particolarmente ottimisti: quello che si apre sarà un percorso fruttuoso per la città e per tanti giovani – conclude il sindaco – che potranno studiare, formarsi e pensare ad una prospettiva occupazionale sul nostro territorio".

L’università a Pistoia non è, tuttavia, un percorso mai visto prima in assoluto. In passato alcuni corsi erano stati distaccati nella nostra città: ricordiamo, in particolare un corso di laurea in ingegneria dei trasporti e, per ben più anni, un corso in scienze infermieristiche. Proprio da un ex docente di quel corso arriva un altolà. "Ben vengono investimenti dell’Università di Firenze nella nostra città – sottolinea Francesco Branchetti, consigliere comunale di Pistoia ecologista progressista, infermiere ed ex docente – ma non scordiamoci che l’Ateneo fiorentino c’era già a Pistoia e che le cose non erano andate a gonfie vele. Anzi: negli ultimi tempi l’attenzione dedicata alla nostra sede è stata inaccettabile. Sarebbe bene non dimenticarsi di quanto sul territorio c’è già e mi aspetto che gli investimenti sui corsi legati alla sanità siano gli stessi dedicato ad agraria legata al vivaismo e ingegneria del settore ferroviario. Guai a creare dei corsi di serie B e di serie A – ammonisce Branchetti –: la salute è il bene più prezioso di tutti noi, per questo occorre investire nel settore le somme necessarie per fare innovazione. Altrimenti tutto il percorso di studi serve a poco".

Francesco Storai