
L’operazione della Squadra Mobile con gli arresti. scattati all’alba di ieri
Venduta a chili, a peso d’oro, in carichi che in nessun caso avrebbero potuto essere per uso personale. E’ quello che emerge nelle righe della maxi indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Pistoia, sotto la direzione del sostituto procuratore Leonardo De Guadio, che ha portato a scoprire il vasto traffico di droga, soprattutto cocaina, che aveva come centrale operativa Pistoia.
Decine e decine di appuntamenti, fissati per le consegne della merce. Che arrivava a destinazione, nelle piazze dello spaccio di altre città. Tantissime le perquisizioni e i controlli nelle province di Prato, Pisa, Livorno e Perugia.
E i carichi viaggiavano sulle auto. Auto modificate nell’officina compiacente, un’attività apparentemente in regola, aperta alla clientela pistoiese, ma che nascondeva ben altro lavoro.
Sembra che, per eludere i controlli sulle strade, gli spacciatori usassero delle auto modificate proprio per le consegne. La droga, in sostanza, soprattutto la cocaina, veniva stipata dentro vani ricavati in doppi fondi delle auto. Un lavoro di precisione, commissionato ed eseguito in un’officina della periferia di Pistoia, dove evidentemente gli spacciatori portavano le auto destinate ai viaggi speciali, per poi preparare i carichi della merce.
Merce che veniva venduta a chili. In un caso, sembra che in una sola vendita, siano stati ceduti trenta chili di cocaina. Prezzo di vendita 25mila euro al chilo. Un affare decisamente "pesante" che dunque doveva essere gestito con la precisione e tutte le cautele del caso.
E per questo gli spacciatori avevano pensato a modificare le macchine, per renderle sempre più sicure ai controlli che avrebbero potuto avere da parte delle forze dell’ordine. Una precauzione che, evidentemente, non è bastata.
In altri casi, la vendita era stata di tagli più piccoli, ma sempre ingenti: due, tre chili. Una rete all’ingrosso, dunque.
Martina Vacca
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