Studenti con la valigia. Mancano cinque aule. Lezioni nei laboratori: "Siamo disperati"

Alla Einaudi ancora si spera che qualcosa cambi nei prossimi giorni. La dirigente: "I locali che ci sono stati offerti sono perfetti, ma tutto tace". Lettera di ’Onda etica’, ’Obiettivo periferia’ e ’Alleanza Beni Comuni’ .

Studenti con la valigia. Mancano cinque aule. Lezioni nei laboratori: "Siamo disperati"

Elena Pignolo, dirigente scolastica

PISTOIA

Se nulla cambierà nel corso di questa settimana sarà un rientro amaro per gli studenti dell’istituto Einaudi che dovranno occupare i laboratori per seguire le lezioni. Mentre chi aveva le classi al piano primo rientrerà nella sede principale dopo il termine dei lavori effettuati lo scorso anno, dovranno invece lasciare le proprie aule i ragazzi del secondo piano, cinque classi in più rispetto ai moduli previsti sotto l’ufficio scolastico provinciale. Proprio la necessità di trovare nuovi spazi aveva portato la dirigente dell’istituto Elena Pignolo ad effettuare un sopralluogo con i tecnici della Provincia lo scorso luglio in alcuni spazi dislocati in via dei Servi.

Dato l’okay, però, ad oggi nessuna novità sulla proposta fatta alla scuola e quindi la necessità di convocare urgentemente il consiglio di istituto per trovare luna soluzione tampone che garantisca agli studenti il diritto allo studio.

"Siamo disperati perché non possiamo dare orari ancora ai genitori perché ci troviamo in questa situazione di stallo – spiega la dirigente –. I locali che ci sono stati offerti sono perfetti per la nostra scuola ma da luglio non abbiamo più saputo nulla ed ora a distanza di una settimana dal via delle lezioni stiamo cercando di sistemare le cinque aule che mancano nei laboratori. Si tratta di una soluzione tampone che non può andare avanti per molto".

Intanto sulla situazione dell’istituto professionale di via Pacinotti si è mossa con una lettera ufficiale agli organi competenti le associazioni Onda etica, Obiettivo periferia e Alleanza Beni Comuni. "Abbiamo appreso che rientreranno nel plesso 11 classi, dislocate in via Mabellini, e che andranno ad occupare il primo piano , ristrutturato, del plesso storico, ma ne usciranno 16 del piano secondo. A nostro avviso quindi mancherebbero 5 classi – scrivono dalle associazioni –- Da dove verranno ricavate le cinque aule, considerato l’incremento degli iscritti, che comunque la scuola era in grado di accogliere? Come verranno collocati i ragazzi e il personale in servizio nella scuola? Con che criteri? Ci chiediamo quindi se, dopo le modifiche apportate al primo piano, le aule saranno consone e rispetteranno le regole attuali in relazione allo spazio vitale che ogni alunno dovrà occupare. E questo è un dubbio che correlato alla mancanza di aule ci preoccupa moltissimo".

"Chiediamo inoltre - aggiungono nella lettera – di poter visionare le planimetrie aggiornate in base all’avanzamento dei lavori perché ci sorge il dubbio che il progetto, riguardante gli spostamenti e la conseguente dislocazione delle aule, non tenga conto di planimetrie aggiornate, ma si basi ancora su documenti datati, ovvero relativi addirittura alla presenza della vecchia Breda. Se quanto evidenziato risultasse vero, tutto ciò che ne consegue, sarebbe un errore enorme che non dovrà ricadere assolutamente sulla vita scolastica degli studenti.

Michela Monti