"Storia di un corpo", emozioni con Cederna

Una serata imperdibile giovedì al Funaro per la ricchissima stagione targata Atp-Teatri di Pistoia. Capolavoro da Daniel Pennac

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Come la carne, il corpo, cambiano quando un bel po’ di vita ci passa sopra. Cosa racconta quello stesso corpo a dodici anni, nel pieno della sua gioventù, e cosa invece racconta a 87 anni, quando vecchiaia e decadimento inesorabili segnano anche le pieghe della pelle fino a farci sentire brutti, consumati. L’uomo si rivela e lo fa nelle parole e nelle gestualità di un grande interprete qual è Giuseppe Cederna, protagonista di profonda intensità di "Storia di un corpo", unica data al Funaro questo giovedì (ore 21), appuntamento di prosa della ricchissima stagione targata Atp-Teatri di Pistoia. La messa in scena segna in qualche modo anche un ritorno indiretto dell’amato scrittore francese Daniel Pennac dal cui libro questo spettacolo è tratto e che lo stesso Pennac interpretò sempre a teatro una decina d’anni fa. Ci si identifica e si ride, genuinamente ma anche amaramente, in questa trasposizione teatrale di quello che in sostanza è un diario intimo curato per più di settant’anni da un uomo, che quello stesso uomo ha infine lasciato alla sua morte alla figlia Lison. Qui, il regista Giorgio Gallione è intervenuto realizzando una riduzione dal ritmo strettamente teatrale, perfetto per l’interpretazione di Cederna.

"È un diario non sentimentale, ma fisico, è la registrazione, in sostanza, dei cambiamenti del corpo, delle sue reazioni alla vita nel corso degli anni – si legge nella presentazione dello spettacolo -. Anche il linguaggio cambia: pur essendo molto curato - il protagonista ha avuto un padre molto attento alla forma e alla letteratura - è prima più acerbo, semplice, poi via via più complesso, letterario, analitico, a tratti buffo, a volte impietoso, sempre un po’ spudorato, senza censure. A momenti si ride, soprattutto nel periodo dell’adolescenza caratterizzato dalla scoperta, travolgente, della sessualità, in altri incuriosisce (arriva a contare il numero dei battiti del suo cuore dalla nascita, con un calcolo matematico che parte dalla constatazione dei 72 battiti al minuto), in altri ancora si riflette sulla caducità del fisico: la descrizione del corpo vecchio, rovinato, consumato è realistica fino alla crudeltà. Una nuova produzione pensata col coronavirus ancora in circolazione per un tempo con i teatri liberati, è un atto di coraggio, che però ci è sembrato necessario.

Come il protagonista di Pennac, che comincia il suo diario, scrivendo per tre pagine intere ‘non avrò più paura’, anche noi vogliamo, in qualche modo, mandare lo stesso messaggio, perché ci sembra un dovere etico continuare a fare il solo lavoro che sappiamo fare e a permettere ad altri quali attori, tecnici, organizzatori di continuare a farlo". I biglietti, in vendita al prezzo di 18 euro, possono essere acquistati su www.bigliettoveloce.it oppure alla biglietteria del teatro, in Corso Gramsci, aperta fino a giovedì dalle 16 alle 19; info anche chiamando lo 0573.99160927112.