Stop stipendi, è sciopero. Due giorni senza mensa

La protesta dei dipendenti della cooperativa che fornisce il servizio nelle scuole. Le famiglie erano contrarie alla esternalizzazione: "Si penalizzano i bimbi".

Stop stipendi, è sciopero. Due giorni senza mensa

Stop stipendi, è sciopero. Due giorni senza mensa

Problemi seri alla mensa di San Marcello, talmente seri da arrivare alla sospensione del servizio per ben due giorni. A farsi portavoce del disagio dei dipendenti è Laura Sardelli, della Segreteria Filcams Cgil di Pistoia: "le persone impiegate – afferma Sardelli – sono anche sentimentalmente legate al territorio, essendo in gran parte abitanti della Montagna. Per loro i ragazzi sono quasi dei familiari, mi dicono che danno loro da mangiare da tanti anni, hanno imparato a conoscerne i problemi e che, avendo dimestichezza con le varie e infinite storie familiari, la loro cura è il primo obbiettivo. Lo sciopero di questi giorni è stato, purtroppo, inevitabile". Il problema era stato sollevato già lo scorso anno, nella seduta del Consiglio comunale del 13 febbraio 2023 la maggioranza consiliare approvò l’esternalizzazione del servizio, con il voto contrario della minoranza. Un mese dopo i genitori chiesero un incontro urgente al sindaco manifestando seri dubbi sulla qualità del servizio. Visti gli ultimi eventi sembra evidente che avessero ragione. La base d’asta valevole per tre anni, venne fissato a 2.234.374,80 euro + Iva, per tre anni a cui aggiungere 1.228,90 più Iva al 22% per oneri sicurezza.

L’esternalizzazione del servizio venne avviata senza informare le famiglie, la qual cosa le fece infuriare. Allora il servizio era organizzato in modo ibrido: in cucina con personale comunale supportato da quello esterno, mentre la consegna e lo sporzionamento affidato a cooperative; a termini di legge, fu detto, non era più possibile effettuarlo in house come avrebbero voluto le famiglie. A seguito di queste vicende l’intero servizio venne affidato alla cooperativa Slem di Napoli, unica partecipante al bando, che però non ha evidentemente soddisfatto almeno alcune delle caratteristiche richieste all’atto dell’affidamento. L’innesco della protesta è stato il reiterato mancato pagamento degli stipendi, quello di marzo è stato effettuato a maggio, di quello di aprile c’è solo l’auspicio. Se da una parte i dipendenti protestano per il mancato pagamento degli stipendi, dall’altro protestano diversi fornitori per i ritardi nei pagamenti e anche i genitori disapprovano la quantità e qualità. Insomma una situazione di generalizzata insoddisfazione. Il sindaco, Luca Marmo ha manifestato l’appoggio alle maestranze.

Andrea Nannini