LINDA MEONI
Cronaca

Samuele e la fotografia di un tempo: "Vendo macchine in tutto il mondo"

Ha lasciato il lavoro sicuro per dedicarsi alla sua passione. Oggi costruisce macchine a foro stenopeico e banchi ottici. E li commercia in tutto il Globo

Samuele Piccoli

Samuele Piccoli

Pistoia, 24 giugno 2019 - Nel piccolo borgo dove si trova il suo laboratorio che odora di vernice e legno la sua è rimasta l’unica e la sola bottega, rintanata in un incrocio di stradine che confluiscono in una piazzetta che guarda dall’alto tutta Pistoia. Qui, a Le Pozze, nelle stesse stanze che hanno visto il nonno svolgere per una vita la sua attività di falegname, oggi Samuele Piccoli, 39 anni fa una cosa che ha un fascino intramontabile: costruisce macchine a foro stenopeico e banchi ottici, apparecchi di un tempo utilizzati per fare foto che oggi stanno conoscendo una rinascita. A dirlo sono le commesse che Samuele gestisce: uno dei banchi ottici appena assemblati che si trova sul banco da lavoro è pronto per essere spedito negli Stati Uniti. Un altro è appena partito per la Danimarca, un altro ancora verrà imballato e spedito a Macerata, mentre preventivi e richieste arrivano a getto continuo anche dall’Australia, dove Samuele ha persino un agente di vendita.

In un mondo che rincorre l’ultimo ritrovato della tecnologia e che cerca il ‘tutto e subito’, permettendosi il lusso tutto moderno di scattare e ‘buttare nel cestino’, stanno trovando un mercato speciale anche questi vecchi strumenti che sono tutt’altro che di nicchia. «C’erano anni non così lontani in cui il banco ottico – racconta Piccoli – era visto come strumento da ‘professoroni’, adatto solo a una porzione marginale di pubblico. Oggi non è più così: l’unico modo per distinguersi è diventato tornare indietro. E con queste macchine eccome se si va indietro». Tutto è cominciato da una comune passione per la fotografia, sfociata nel 2010 nella registrazione di un vero e proprio marchio, Stenopeika. «Sono partito con le macchine stenopeiche in legno – racconta – e per un paio di anni o tre ho continuato con queste. Ne vendevo tante, davvero, ma si trattava di piccoli oggetti di poco valore. Poi ho viaggiato, ho studiato e da totale autodidatta ho cominciato a guardare più in là e a osservare i banchi ottici con l’idea di costruirli. Finché ho lasciato il lavoro sicuro alla Breda e ho deciso che questo era quello che volevo fare: realizzare questi strumenti da zero, da solo».

Internet, Facebook e Instagram hanno fatto il resto, regalando una vetrina straordinaria a Samuele che nel giro di pochi anni ha saputo conquistare clienti da ogni parte del globo. «L’Italia è un mercato ancora difficile – conclude, ma a Roma, Milano e nordest Italia qualcosa si riesce a vendere. La vera risorsa è però il resto del mondo. Se sono felice? Ora che ho inseguito e cavalcato il mio sogno, sì».