Serra distrutta dal maxi-incendio. La gara di solidarietà per riaprire

San Pierino Casa al Vescovo era la base dei ragazzi "speciali" della cooperativa Un Fiore per Tutti. Mentre i periti sono impegnati a stabilire la causa del rogo, la comunità si è rimboccata le maniche.

Primo obiettivo raggiunto. I responsabili della cooperativa sociale agricola Un Fiore per Tutti di Pistoia hanno festeggiato il traguardo dei quasi 16mila euro ottenuti attraverso la formula del "crowdfunding" (raccolta di fondi telematica), quattro cene tenute alla Taverna Gargantuà, ai circoli Arci di Barile e Bugiani e alla Fondazione Giorgio Tesi Group e al contributo della Fondazione Il cuore si scioglie. Soldi che serviranno, come spiega il presidente della cooperativa Emanuele Martini (nella foto), "per tamponare la serra di San Pierino Casa al Vescovo distrutta da un incendio lo scorso 17 settembre, ricoprirla, ripristinare la centralina robotica e ricostruire il magazzino bruciato. Studieremo nuove iniziative, per il decennale della cooperativa che cadrà nel mese di marzo del prossimo anno, per ripristinare l’impianto fotovoltaico". La serra andata in cenere, fatta di rampicanti e piante di seme, era quella destinata all’attività dei ragazzi autistici.

"Nell’attesa che i periti assicurativi stabiliscano le cause dell’incendio, ci siamo dati da fare per non bloccare troppo a lungo l’operosità dei ragazzi – è ancora Martini a parlare –. La cooperativa, come recita la legge, impiega personale svantaggiato nella produzione vivaistica. In particolare, ci concentriamo sugli invalidi civili e al momento abbiamo il cento per cento di personale invalido nella produzione di piante giovani e giovanissime, quelle piccoline per intendersi, che saranno travasate e aiutate a crescere da altri vivaisti".

Così, mentre presidente e consiglieri della cooperativa si rimboccavano le maniche per far tornare tutto come prima, Alessio, Martina, Giuseppe, Stefano e Alessandra, cinque persone tra i 26 e i 60 anni di età, come formichine laboriose proseguivano le coltivazioni. "Tra l’altro, fra poco sarà con noi anche Andrea, il nuovo ingresso lavorativo, con la speranza di portarlo alla pensione (gli mancano pochi anni di lavoro)", fa sapere, entusiasta, Martini.

"Il colpo subito con l’incendio è stato forte – prosegue e conclude il nostro interlocutore –, ma la reazione avuta da parte di tutti, grande. Con il crowdfunding e le cene siamo arrivati a 8.200 euro, poi, essendo stati selezionati dal ‘Cuore si scioglie’ abbiamo avuto altri 7.500 euro. È troppo bello vedere all’opera i ragazzi autistici, che riusciamo a impiegare grazie alla collaborazione con l’Opera Santa Rita di Prato". Forza, allora, verso nuovi obiettivi.

Gianluca Barni