
Scuola Secondaria di primo grado "Giulio Cesare Melani" di Montale
Luciana Bastiani, la bis zia di uno di noi, ha viaggiato per anni aiutando le persone più bisognose. La sua è una storia molto particolare, densa di esperienze profonde e toccanti in paesi dimenticati dal benessere e dallo sviluppo. Insegnante in una scuola elementare di Greve in Chianti, nel 1962 prende la decisione di voler aiutare le persone più povere del mondo e da allora inizia il suo cammino nel mondo delle Missioni Umanitarie.
Quando è partita la prima volta?
"Sono partita nel maggio del 1962, avevo 32 anni e viaggiare allora non era così comune come oggi, soprattutto per una donna. Oggi ne ho 90 e ho viaggiato fino a pochi anni fa".
In quali paesi ha vissuto?
"Sono stata soprattutto in Laos e, successivamente, nelle Filippine e in Thailandia. Negli anni ‘60 questi paesi erano poverissimi: strade e trasporti, ad esempio, erano assenti. Abbiamo cercato di insegnare ai laotiani, gli
abitanti del Laos, come costruire scuole e pozzi".
Come ha iniziato la sua avventura?
"Prima ho passato un anno a Parigi dove ho imparato il francese (il Laos per tanti anni era stata una loro colonia) e un anno a Roma dove mi hanno insegnato
l’alfabeto laotiano e in generale quello che avrei fatto una volta arrivata a destinazione. Sono, così, andata a insegnare francese nelle scuole del Laos ed è iniziata questa esperienza che mi ha impegnato per quasi 50 anni".
Come trovavate i soldi necessari?
"Raccoglievamo i soldi in Italia, tramite iniziative con le famiglie della Diocesi di Fiesole a cui facevamo riferimento come comunità cattolica".
Le è capitato di curare i malati di lebbra?
"Sì, proprio in quegli anni il Laos venne colpito da questa orribile malattia e quindi ci prendemmo cura di loro".
Le è mai successo di ammalarsi?
"Sì, certo, ricordo che una volta ho preso la malaria e ho sofferto davvero tantissimo".
C’erano ospedali dove curarsi?
"Ce n’era solo uno in quella che era la capitale di allora, Luang Prabang".
A quanti anni ha smesso?
"A malincuore a 82 anni, purtroppo i dolori alla schiena mi impedivano di portare avanti questa attività bellissima, ma molto impegnativa e faticosa".
Perché ha deciso di fare quello che ha fatto?
"Perché io, come cristiana, sentivo di voler aiutare i più poveri sopra ogni altra cosa e questa convinzione mi ha accompagnato per tutti questi anni".