
Il centrodestra passa al contrattacco sull’area ex-Giusti di Bottegone. "Concordiamo sulla necessità di arrivare quanto prima alla conclusione dei lavori – dichiarano congiuntamente i capigruppo Fabio Raso (Ale Tomasi sindaco) e Francesco Pelagalli (Fratelli d’Italia) – ma non può che lasciarci basiti la denuncia mossa dal Pd sulle tempistiche: parliamo di un progetto che nasce nel 2005 e che, anche a causa di una partenza con grosse difficoltà, si è arenato per il fallimento della ditta costruttrice. Ricordiamo infatti che le condizioni al tempo dettate da Publiacqua non permettevano l’allaccio alla rete fognaria da parte di Giusti, imponendo la costruzione di un depuratore ad hoc che potesse gestire i reflui della lottizzazione".
Sul tema, nei giorni scorsi, si era espresso il consigliere Matteo Giusti (Partito Democratico): "Da molti anni, centinaia di famiglie vivono in un cantiere a cielo aperto, circondate da recinzioni, erba alta e strade, parcheggi e marciapiedi da completare. Una situazione non più accettabile e al limite della decenza – ha attaccato – dato il grave stato in cui versa tutta l’area, sotto più punti di vista. Questo a causa anche del mal funzionamento dell’invaso, ricoperto dalla vegetazione, che si trova all’interno della lottizzazione, strettamente legato alla progettazione delle opere sull’ombroncello e che dovrebbe tutelare chiunque abita nella zona. Ora che sembra finalmente essere sbloccata la vicenda del fallimento della ’Giusti per l’edilizia’, che impediva la conclusione delle opere, interrogo il sindaco e la giunta su come si intende intervenire rispetto a ques’ultime, per capire quante risorse saranno investite e con che tempi si pensa di concludere i lavori necessari – ha aggiunto –, auspicando un celere intervento che possa andare a sopperire a tutto il disagio causato fino ad oggi alla popolazione, tra degrado e allagamenti".
"Che il consigliere Giusti si adoperi, ora, per il territorio è legittimo – replica Raso – ma sottolineo che sono anni che i consiglieri di maggioranza si occupano della questione, la cui responsabilità è figlia degli anni in cui era il centrosinistra a decidere sulle sorti della città. Magari avessero avuto nel tempo la medesima solerzia per denunciare questi errori urbanistici...". "Ci siamo attivati sin da subito per arrivare ad una definizione della questione – ricorda Pelagalli – sono state escusse le fideiussioni a fine 2021 e il Comune è divenuto proprietario dell’area soltanto nell’aprile 2022. Da allora gli uffici non si sono mai fermati nella sistemazione dei progetti, negli studi di fattibilità e nei lavori, dalla viabilità interna ai marciapiedi, al parcheggio, dando priorità a queste opere poiché essenziali per il quartiere. Sulla sistemazione del verde abbiamo redatto un progetto che renda quell’area a verde complementare dell’intervento ’Bottegone Smart City’, che sottoporremo ai residenti con un percorso di partecipazione".
"L’invaso, invece – concludono i capogruppo di centrodestra – non riguarda un’opera idrogeologica di programmazione comunale e regionale, ma una cassa di espansione a servizio della lottizzazione così da compensare i metri quadri di impermeabilizzazione dei nuovi edifici. Sarà comunque cura dell’Amministrazione tutelare la sicurezza dell’area d’invaso e interverremo se necessario per garantirne la funzionalità".
Alessandro Benigni