GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Salvato in campo: "Gli angeli di mio figlio. Massima gratitudine e una cena pagata per questi ragazzi "

L’intervista al padre del calciatore che ha rischiato di morire in campo. A causare il grave malore potrebbe essere stata un’aritmia maligna: "Sta sempre meglio: presto dovrebbe lasciare il reparto di rianimazione"

Sul posto sono intervenuti soccorritori di Pistoia e Agliana (foto d’archivio)

Pistoia, 23 settembre 2023 – «I ragazzi che sono intervenuti quella sera, al pari di tutta la squadra, hanno e avranno per sempre tutta la mia gratitudine. Prometto già da adesso che li inviterò a cena, non appena Massi si sarà ripreso del tutto. E chi vuol criticare i giovani d’oggi in mia presenza, è bene che da adesso in poi stia zitto...". A parlare è il padre del 36enne giocatore amatoriale ricoverato da qualche giorno all’ospedale San Jacopo di Pistoia, a seguito del malore che lo ha colto durante un allenamento con i compagni di squadra del Pistoia San Marco. E dalla sua voce, mentre ha ripreso a lavorare nel suo studio odontoiatrico, traspare tutto il sollievo e l’allegria ritrovata per il fatto che il figlio sia ormai fuori pericolo, a conti fatti.

Estubato, le sue condizioni appaiono ad oggi in miglioramento e a breve dovrebbe lasciare il reparto di rianimazione per essere trasferito in cardiologia. La strada verso la ripresa non sarà brevissima, ma se non altro sembra esser stata imboccata.

«Quando mi è stato detto quel che gli era accaduto, sono rimasto incredulo – ha ricordato il padre, ripercorrendo quei momenti – nessun genitore vorrebbe sopravvivere al proprio figlio, già solo il pensiero è stato straziante. Sono state ore davvero difficili per la nostra famiglia, piene di ansia e preoccupazione". Adesso il 36enne dovrà sottoporsi ad una serie di esami, anche se la causa del malore sembrerebbe da imputare ad un’aritmia maligna. Inizialmente si pensava ad un infarto: il giocatore stava allenandosi all’Edy Morandi come al solito, quando si è accasciato al suolo durante gli esercizi di stretching. Con il senno di poi, oltre al lavoro dei sanitari successivamente accorsi sul posto, si è rivelato decisivo l’intervento dei compagni di squadra. A partire dai quattro che avevano praticato il corso di primo soccorso, i quali gli hanno praticato il massaggio cardiaco e lo hanno soccorso con il defibrillatore.

Ma come ha ribadito il presidente del Pistoia San Marco, Giacomo Quattrocchi, tutti i giocatori (tra cui un carabiniere della stazione di Capostrada) e i membri dello staff tecnico hanno dato un contribuito alla buona riuscita delle operazioni, ciascuno a modo suo. Quando i sanitari del 118 lo hanno caricato in ambulanza, l’uomo era semi-cosciente. "Gli amici sono stati eccezionali – ha aggiunto – non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe successo, se Massi fosse stato da solo in quel momento". Restano tuttavia da appurare le cause dell’aritmia. L’auspicio è che i prossimi controlli ai quali sarà sottoposto possano fornire tutte le risposte. Anche se ad oggi, l’ipotesi più probabile sembra portare ad una casualità. "Mio figlio ha sempre praticato sport, era ed è in perfetta salute – ha concluso il padre – i medici che lo hanno sottoposto alle prime analisi mi hanno detto che tutti i suoi valori erano in ordine: anche dopo il malore, se avesse paradossalmente sostenuto una nuova visita di idoneità sportiva, l’avrebbe passata. Difficile su queste basi capire cosa sia successo, potrebbe non esserci una causa specifica. L’importante, ad ogni modo, è che Massi sia vivo: lo stanno monitorando, ma sono sicuro che si riprenderà. E già solo per questo non posso non essere felice".