"Rsa pubbliche, servono più investimenti"

Celesti (presidente Società della Salute) sullo scatto di 13 euro per la quota sociale: "Ora aspettiamo le decisioni della Regione Toscana"

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L’assistenza sanitaria dedicata agli anziani e non autosufficienti chiede investimenti. La sofferenza delle Rsa è comune sia alle strutture private che a quelle pubbliche. E così, ieri mattina, si è svolto un nuovo presidio davanti al Consiglio regionale, del comitato dei gestori delle Rsa private. Le richieste si concentrano su un rinnovo dei ristori Covid, che sono stati sospesi da luglio, ma soprattutto su un aumento della quota sanitaria, stabilita ed erogata dalla Regione tramite le Asl di riferimento.

Dal 1 gennaio, intanto, scatterà l’aumento di 13 euro giornalieri della quota sociale, ovvero quella richiesta alle famiglie (tranne nei casi in cui sia il Comune a garantirla). Secondo i gestori delle strutture private accreditate un aumento della stessa entità è quello che dovrebbe essere garantito anche per la quota sanitaria dalla Regione, così da determinare uno scatto di 25 euro giornalieri sulle tariffe a partire dal 2023.

Sulla questione interviene anche la presidente della Società della Salute pistoiese Anna Maria Celesti. "Come Società della Salute – spiega la presidente Celesti – abbiamo incrementato le risorse destinate alla residenzialità sia a beneficio degli anziani che dei disabili. E questo garantendo nuovi moduli di base e specialistici, in specie i moduli di bassa intensità, che hanno consentito di allargare l’offerta verso una fascia di popolazione che altrimenti sarebbe stata esclusa. C’è comuque un dato di fatto, che i livelli di assistenza che eroghiamo, per mantenere il livello di appropriatezza e di qualità, avrebbero bisogno di investimenti superiori. In questo senso, come Società della Salute, in questo momento aspettiamo le decisioni che saranno prese al livello economico dalla Regione Toscana, che dovrà mettere mano ai conti". Da parte dei gestori delle strutture residenziali private, c’è la volontà di collaborare con le famiglie, per arrivare a una gestione condivisa dei servizi, quanto più efficace.

"L’assessore Serena Spinelli e il direttore generale della sanità Federico Gelli hanno manifestato consapevolezza della situazione in cui versano le Rsa e verificheranno i margini di manovra economica nei prossimi giorni, sia per la richiesta di ristoro da parte delle Associazioni per gli ultimi sei mesi del 2022, sia per la revisione della quota sanitaria, che in undici anni ha avuto un solo euro di aumento", dicono Alberto Grilli, presidente di Federsolidarietà Toscana, e Anna Batini, coordinatrice di Confcooperative-Sanità Toscana. Le associazioni hanno fatto alcune proposte concrete alla Regione per trovare una soluzione. Proposte che saranno valutate per verificarne la fattibilità. Proposte che consentirebbero sia di riequilibrare i conti delle Rsa e dei Centri Diurni, ma anche di far conseguire alla Regione obiettivi di programmazione già previsti dal bilancio 2023".