"Rsa allo stremo, gli aiuti extra sono irrisori"

La rabbia di De Scalzi (Aiop): l’aumento deliberato a livello toscano è di 68 centesimi al giorno, effetto boomerang sulle famiglie

"Rsa allo stremo, gli aiuti extra sono irrisori"

"Rsa allo stremo, gli aiuti extra sono irrisori"

Sessantotto centesimi al giorno: da 53,32 euro a 53. È questo l’aumento deliberato dalla Regione della quota sanitaria a favore dei degenti non autosufficienti ospiti nelle Rsa toscane. "Uno schiaffo al settore, una presa in giro". Non usa giri di parole Maurizio De Scalzi, rappresentante toscano dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), sezione Rsa. Che poi aggiunge: "I 68 centesimi rappresentano un incremento insufficiente e non coprono in nessuna misura l’esplosione dei costi che il settore ha dovuto affrontare negli ultimi anni. La nostra stima di parla di spese cresciute di almeno dieci euro al giorno a persona in più rispetto a qualche anno fa. Non solo: la delibera regionale che dà il via libera a questo incremento dice due cose, entrambe inaccettabili. La prima è che non abbiamo più diritto all’adeguamento Istat, né per quest’anno né per quelli a venire. La seconda è che i 68 centesimi servono a coprire l’incremento dei costi energetici e quelli dovuti all’inflazione. Come possiamo definire queste affermazioni se non delle vere e proprie prese in giro?".

È amareggiato De Scalzi, molto amareggiato. "Avevamo lanciato mesi fa un grido d’allarme. Abbiamo fatto una miriade di incontri, coi rappresentanti della Terza commissione e il presidente Enrico Sostegni, con l’assessore al Sociale Serena Spinelli e col presidente Eugenio Giani. La soluzione dei 68 centesimi è la peggiore che potessero trovare". Il rischio adesso è che i gestori della Rsa, per scongiurare tagli o chiusure, si debbano rivalere economicamente sulle fasce più deboli, sulle famiglie degli ospiti. "Queste decisioni – prosegue De Scalzi – dimostrano un totale disinteresse da parte della Regione verso le famiglie e gli ospiti delle residenze. Mi dispiace molto dirlo, ma sembra che ci sia una volontà politica di far chiudere le Rsa. In tal caso è bene che la politica si assuma davanti a tutti le proprie responsabilità".

Il settore però, seppure in grande difficoltà, non ha intenzione di arrendersi, come conferma De Scalzi: "Continueremo a protestare con tutte le forme possibili e non escludiamo di adire alle vie legali per difendere i nostri interessi. Non solo, siamo pronti a manifestazioni di piazza, a incontrare il mondo della politica e a chiedere un incontro in prefettura per aprire lo stato di crisi". Sulla questione è intervenuto anche Andrea Brachi, segretario generale Spi Cgil Pistoia. "Non è accettabile – scrive – che questi aumenti ricadano sugli utenti e sulle famiglie. Non è accettabile che questo ricada solo sulle spalle dei più fragili, delle persone anziane non autosufficienti, dei malati cronici e delle loro famiglie".

co.da.