MARTINA VACCA
Cronaca

Addio a Roberto Arrighetti, l’anima del centro ippico

Si è spento a Prato: aveva 70 anni. Nel 1999 diede vita all’Equestrian Centre. La figlia, la campionessa Chiara: "Ha seguito la mia passione e l’ha resa realtà"

Roberto Arrighetti

Roberto Arrighetti

Pistoia, 9 maggio 2024 – Quando nel 1999 Roberto Arrighetti prese la gestione del centro ippico di Groppoli, sulle colline pistoiesi, la sua vita stava virando su un’avventura tutta nuova. Lui, pratese da generazioni, imprenditore nel campo del tessile come rappresentante di materie prime, di quel mondo conosceva ancora poco. Ma aveva un sogno: fare del talento (già grande) della figlia Chiara un lavoro che l’avrebbe accompagnata per sempre. E quel lavoro è diventato il mondo di tutta la famiglia: il suo, quello di Chiara (oggi istruttrice) e della moglie Elena, che da insegnante è diventata giudice nelle gare ippiche di salto ad ostacoli. Oggi il Pistoia Equestrian Centre è una realtà consolidata che deve al suo fondatore tutto.

Roberto Arrighetti se ne è andato ieri. Aveva 70 anni. La cerimonia funebre, per scelta della famiglia, si è svolta proprio ieri in forma strettamente privata, nella casa dove Roberto ha scelto di restare fino all’ultimo. Domani la salma sarà cremata.

"Devo a mio padre tutto quello che sono oggi – racconta la figlia Chiara – Avevo un talento, lui lo ha preso nelle sue mani e mi ha permesso di coltivarlo al meglio. Grazie a mio padre sono diventata istruttrice a livello sportivo, e prima ho partecipato ai Campionati Europei, alla Coppa delle Nazioni per la squadra italiana. Lui si è buttato in questa avventura e si è fatto strada in un mondo che non conosceva". Oggi il Pistoia Equestrian Centre ospita concorsi ippici e manifestazioni. "Siamo stati tra i primi in Toscana a dotare i campi di sabbia francese, tanto per fare un esempio – racconta Chiara Arrighetti –. Ospitiamo fino a duecento cavalli per ogni manifestazione. In media ne organizziamo due al mese, ma richiedono un grande impegno".

Una missione quella di creare un centro ippico che attirasse giovani talenti, che Roberto Arrighetti coltivava fin dall’inizio del suo progetto. "Mio padre si è appassionato a questo sport e al mondo che lo circonda grazie a me, e mi ha fatto un grandissimo regalo".

"L’equitazione – diceva Arrighetti in una intervista rilasciata al suo esordio proprio a La Nazione – è uno stile di vita; una fonte da cui attingere una sana educazione. Regole di comportamento a cui tutti devono sottostare: dal mio punto di vista; la strada migliore per un giovane".