
Accuse "destituite da ogni fondamento" tanto che "sarebbe a questo punto utile conoscere chi è stato a fornirgli delle informazioni così clamorosamente non veritiere". Secca la risposta del neopresidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri a Giorgio Federighi. Il commercialista considerato vicino all’area uscita sconfitta dalle ultime assemblee per il rinnovo degli organi di via De Rossi, aveva diffuso una lettera aperta in cui, in sostanza, si accusava la gestione Iozzelli-Zogheri di scarsa trasparenza e democraticità.
"I presenti all’assemblea erano in numero nettamente inferiore di alcune decine, a quello di coloro, circa 75, che avevano da tempo rilasciato deleghe, forse anche in bianco, senza la preventiva annotazione del nominativo delegato", aveva detto Federighi nel suo intervento. Zogheri, da notaio, presidente proposto dal predecessore da Luca Iozzelli, ribatte punto su punto sul corretto funzionamento dell’assemblea che ha rinnovato i vertici della più importante Fondazione della nostra provincia.
"Le regole adottate – replica seco Zogheri – sono state approvate dal ministero dell’economia e delle finanze, che evidentemente le ha riconosciute conformi alle norme di legge che disciplinano la vita delle Fondazioni. D’altra parte, tali regole, compresa quella che permette a ciascun socio di rappresentare per delega altri due soci, sono comuni ad altre fondazioni, anche territorialmente vicine alla nostra. Circostanza, questa, che conferma ulteriormente il rispetto dei principi di trasparenza, democraticità e rappresentatività sui quali invece il dottor Federighi ha espresso apoditticamente le sue riserve".
Ricordando come i soci presenti in assemblea (fisicamente o da remoto) siano stati ben 86, mentre quelli rappresentanti per delega "sono stati 38 e solo 14 delegati rappresentavano due soci", Zogheri tira la somme su democraticità e rappresentatività: i votanti sono stati 124 su un totale di 138 aventi diritto. Poi un ultimo affondo verso Federighi che "dovrebbe sapere che il sentito dire, anche giuridicamente, è un pessimo criterio su cui fondare rilievi, critiche o, peggio ancora, accuse". Dichiarando il proprio impegno per garantire "partecipazione, collegialità e traparenza", il neopresidente conclude dicendo di avere intenzione di "tutelare la reputazione della Fondazione in tutte le sedi competenti".
R.P.