Fiorentino di nascita, pistoiese d’adozione: Alessandro Bardi è ragioniere tributarista di 43 anni, titolare insieme a padre e fratello dello ’Studio Commerciale Bardi’ a Scandicci.
Come ha iniziato questa professione?
"Ho iniziato a lavorare nello studio di mio padre già a 18 anni. Ho avuto questa enorme fortuna di trovare impiego nell’attività di famiglia e quindi ho potuto iniziare subito la professione".
E’ possibile praticare la professione iniziando da zero?
"E’ complicato, perché è difficile trovare nuovi clienti. Questo è un tipo di lavoro basato molto sulla fiducia che si costruisce con anni e anni di rapporto professionale. Non a caso, è difficile trovare qualcuno che cambi professionista, a meno di errori clamorosi".
Come fare per iniziare?
"E’ più facile iniziare come dipendente in un’azienda, che hanno sempre bisogno di buoni contabili. Partire da lì per farsi un po’ di esperienza per entrare, un domani, in uno studio commerciale che vuole espandersi. Sconsiglio di partire, da subito e da soli".
Un suo collaboratore, che doti dovrebbe avere?
"Prima di tutto passione e voglia di lavorare, che si traduce in tempi rapidi di ‘problem solving’, di cura ed attenzione al cliente. Altro aspetto, non banale, abbracciare il concetto di ’escapologia fiscale’ ovvero la capacità di ridurre il carico fiscale di un’impresa in maniera completamente legale. E poi, ancor più importante, serve un metodo di lavoro su cui costruire la propria esperienza. Parliamo di elementi tutt’altro che banali da trovare nei giovani".
I numeri non cambiano mai, ma il vostro è un lavoro pieno di aggiornamenti.
"Parliamo di uno degli aspetti più importanti e difficili del nostro mestiere. Specialmente ora, che ogni dieci giorni o giù di lì c’è un nuovo decreto che stravolge quando stabilito fino a quel momento e che offre nuove opportunità economiche da cogliere al volo. Parte della mia giornata lavorativa è dedicata al costante aggiornamento. E’ bene farsi trovare preparati, visto che ad ogni novità in termini fiscali i miei clienti... chiamano e vogliono sapere! Per questo c’è da studiare, tanto, ogni settimana".