Reddito di cittadinanza: accolte 6 domande su 10. Le Acli: "Poche"

Le domande presentate sono state 5.663 e quelle accolte 3.224

Ufficio collocamento e reddito di cittadinanza

Ufficio collocamento e reddito di cittadinanza

Pistoia, 24 luglio 2019 - La porta si è rivelata stretta per qualche «furbetto» che ci aveva provato pur non avendo i requisiti. La maggioranza, invece, ha iniziato a incassare gli accrediti a cui ha diritto. Allo stesso tempo, però c’è chi, come i responsabili Acli, che adesso invoca interventi ulteriori per chi, realmente in difficoltà, è rimasto tagliato fuori. Non si arresta la discussione sul reddito di cittadinanza, all’indomani della diffusione, da parte dell’Inps, dei dati sulle domane accolte provincia per provincia. A Pistoia è stato dato il via libera al 57% delle richieste avanzate: le domande presentate sono state 5.663 e quelle accolte 3.224. Una proporzione in media quasi perfetta con quella regionale, formata da situazioni molto differenti l’una dall’altra. «I dati diffusi dall’Inps – commenta il presidente delle Acli della Toscana, Giacomo Martelli – confermano le preoccupazioni già emerse nello scorso aprile, quando vennero resi noti dal Ministero del lavoro i primi numeri sul reddito di cittadinanza. Ci restituiscono la fotografia di una Toscana molto diversificata al proprio interno, con una minore incidenza della misura di sostegno nelle zone più dinamiche dal punto di vista imprenditoriale e occupazionale, e una maggiore sofferenza lungo la costa e nelle aree interne».

In Toscana sono state presentate in totale 60.843 domande, e 34.604 sono state accolte (dunque circa il 56% del totale). Troppo poche per le Acli come per altre associazioni che, in questi mesi, hanno curato la compilazione degli Isee e delle domande all’Inps. In tutta la Toscana si calcola ci siano 62mila famiglie, pari a 140mila persone, che vivono in povertà assoluta e altre 59mila famiglie, pari a 110mila persone, che vivono in povertà relativa. «E’ evidente che una buona parte di esse è rimasta esclusa dal reddito di cittadinanza», afferma Martelli secondo cui i dati confermano i dubbi «riguardo la possibilità che a restare esclusi dalla misura di sostegno fossero alla fine una porzione significativa anche tra i più bisognosi».