LINDA MEONI
Cronaca

Quel sogno chiamato Mediterraneo. Un viaggio nel mondo antico fra le onde del ’mare nostrum’

Esce domani per Giunti il libro del musicista, scrittore e skipper pistoiese Lorenzo Copriani "Tutto nasce da quando mio padre mi portava nella baia di Baratti e mi parlava di miti ed eroi" .

Lorenzo Cipriani

Lorenzo Cipriani

Forte e potente al punto tale da potersi considerare origine di tutto ciò che riguarda l’attività culturale e intellettuale umana, sia essa materia politica, poetica o filosofica. Se dovessimo immaginare un racconto della Grecia classica e delle antiche civiltà del Mediterraneo in fondo di questo si parlerebbe: di un enorme big bang dell’umanità, di quel momento della storia in cui tutto si è generato.

Ecco perché ha un senso ancora oggi solcare quelle acque, navigare nella storia e infine dar vita a un libro, Mare nostrum (Giunti, 2024; in uscita domani 2 maggio), così come ha fatto Lorenzo Cipriani, storico dell’arte, musicista, scrittore, storyteller e skipper pistoiese che quel viaggio lo ha compiuto davvero, vento in vela e testi classici alla mano: "L’emozione del momento in cui ho dato fondo in quella baia che guarda l’antica Troia, arrivarci dal mare così come fece la flotta degli Achei, è stata irripetibile – racconta Cipriani -, soprattutto perché accompagnata dalla lettura dei testi della mia piccola biblioteca di bordo. Un insieme di libri letti durante la mia formazione, altri conosciuti grazie a mio padre Alberto. Questo libro parte infatti da lontano, da quando ero un bambino, nell’età del sogno e dell’immaginazione pura. Da quando mio padre mi portava nella baia di Baratti e mi mostrava le anfore etrusche. Quando mi parlava di miti, eroi. Tutti personaggi che da sempre popolano le librerie di famiglia e poi le mie".

In Mare nostrum il sogno c’è e passa attraverso il mito, in una narrazione suddivisa per tratte di navigazione, da Viareggio a Istanbul al Mar di Levante e ritorno, che incontra tutte le più importanti civiltà fondative della nostra cultura occidentale.

"L’intento del viaggio compiuto con l’imbarcazione Milanto e il mio amico e ‘collega’ Valerio Bardi – continua l’autore – era percorrere le antiche rotte, quelle che nei secoli hanno unito idee, popoli, che hanno trasportato eserciti, civiltà. Se abbiamo incontrato difficoltà? In una navigazione lunga cinque mesi e cinquemila miglia è inevitabile. Ma le difficoltà esistono per essere superate, consapevoli che contro la forza di Nettuno non si vince".

Fondamentale oltre all’aspetto prettamente letterario ed epico, è il rapporto uomo-natura nei confronti del quale Cipriani si interroga: "Perché nonostante quella lezione così alta e profonda, oggi siamo incapaci di prenderci cura della nostra madre Terra? Mi chiedo, cosa possiamo imparare tornando alle antiche origini della nostra civiltà? Cosa può insegnarci il Mediterraneo? Con queste domande sono partito e con mille altre sono tornato. Una risposta l’ho trovata nel rapporto con la natura, nella necessità di ritrovare una connessione con essa. Tutti siamo chiamati a questo viaggio".

Tre intanto le presentazioni pubbliche del libro già calendarizzate, il 2 maggio in lingua inglese per il book club della Bce di Francoforte, il 16 maggio a Pistoia (Biblioteca San Giorgio), il 30 maggio all’Odeon Giunti e il 15 giugno a Portoferraio.

E il viaggio continuerà ancora, sempre con Milanto: questa estate settimane di vela tra l’arcipelago toscano e la Sardegna, team building a bordo e corsi di vela. Con uno sguardo al 2025, inseguendo il sogno del giro del mondo passando da Capo Horn.