REDAZIONE PISTOIA

Quando l’aiuto è da asporto: "Pizza margherita gratuita per chi non può cucinare"

Il gesto del ristorante Pinko: "Le persone erano grate, abbiamo garantito la riservatezza". Pranzo allestito anche alla scuola d’infanzia Pisaneschi con anche il servizio di babysitting.

Quando l’aiuto è da asporto: "Pizza margherita gratuita per chi non può cucinare"

Duecento pizze sfornate e regalate in appena una sera per dimostrare di essere vicini a chi in tutta questa situazione sta pagando il prezzo più alto. E allora se il ristorante non può fermarsi perché di lavoro c’è bisogno, provi a renderti utile al meglio. Così al ristorante, pizzeria e braceria Pinko di viale Europa, a Cantagrillo, ci si è messi a impastare, farcire, infornare e inscatolare. Con il risultato che di cartoni da asporto se ne sono consumati almeno duecento. L’appello era partito venerdì sera sui social: "Noi del Pinko siamo tra i fortunati perché i danni sono stati lievi. Abbiamo compreso che molti non hanno la possibilità di cucinare. E per dare il nostro contributo abbiamo deciso che non faremo pagare la pizza margherita da asporto a nessuno". E la risposta è stata forte. "Questa è la nostra indole, quando possiamo aiutiamo. Così accadde anche in tempo di Covid – ci raccontano dal locale di Massimo Bini -. Le persone erano grate, contente, alcune in lacrime per la situazione. Noi da parte nostra abbiamo cercato di garantire riservatezza e privacy perché sappiamo bene che in questi momenti può nascere anche un certo imbarazzo". Anche dalla Pizzeria Milleluci, sempre Casalguidi, la mano è stata tesa verso l’altro: "Lo scorso week end abbiamo deciso di offrire un primo piatto da asporto a tutti coloro che in questo momento si ritrovano impossibilitati a utilizzare la cucina e stanno subendo i danni del maltempo". Pranzo gratuito allestito anche alla scuola dell’infanzia Don C. Pisaneschi, sempre a Casalguidi, dove si è anche offerto un altro tipo di servizio, quello di babysitting gratuito sabato pomeriggio. "Il pranzo era pensato sia per gli impossibilitati a cucinare sia per il personale della protezione civile – spiega Giovanni Frosini, presidente della cooperativa che gestisce la scuola -. Comprendendo le necessità delle famiglie abbiamo poi pensato di offrirci per intrattenere i bimbi così da permettere agli adulti di dedicarsi ai lavori in casa. Questo è il minimo che potevamo offrire in una situazione così difficile".

l.m.