Linda Meoni
Cronaca

Quando a Pistoia c’era il "cinematografo"

Sarà presentato oggi il libro che Stefania Nerucci ha dedicato alle sale cittadine dagli inizi alla prima metà del Novecento

Quando a Pistoia c’era il "cinematografo"

Quando a Pistoia c’era il "cinematografo"

C'era un tempo in cui il centro città brulicava di sale, le poltroncine tutte occupate a ogni turno e uomini e donne col vestito bello per assistere alla proiezione al cinematografo. Anni raccontati dal bianco e nero delle foto, ma soprattutto dal prezioso e affascinante lavoro di ricerca di Stefania Nerucci che consegna alla città "C’era una volta il cinematografo" (Alvivo Edizioni, 2023), libro che documenta una geografia inedita sulla Pistoia dei cinema dai primissimi anni del Novecento fino al 1945 circa. Grazie a lei scopriamo il Politeama in via del Can Bianco coi suoi duemila posti (poi dimesso nel 1943 dopo un incendio), il Modernissimo in via Buozzi, il Teatro Nuovo Giglio, oggi Bolognini, in via del Presto, il Fellini in piazza Garibaldi, il Super Cinema Globo diventato poi Globo fino alla chiusura nel 2019. Unico superstite oggi di questa mappa che conta una decina di sale al chiuso più sale estive all’aperto (come la Terrazza Grandonio, oggi parte integrante di Palazzo de’ Rossi sede della Fondazione Caript) il cinema Roma di via Laudesi (ex Tempio), che con forza resiste alle intemperie tecnologiche. Il libro debutta oggi alle 17 nella sala delle assemblee di Palazzo de’ Rossi, con i contributi del presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri, del direttore di Storialocale Andrea Ottanelli e di due storici del cinema, Elena Mosconi e Alfonso Venturini. "Il mio lavoro è iniziato tra i due e i tre anni fa, dopo una mostra con l’associazione Storia e città sui temi della Grande Guerra – racconta l’autrice – che mi portò a mappare le sale. Da appassionata di cinema non potevo ritenere terminata la mia ricerca, così proseguii sfogliando periodici e frequentando la biblioteca Forteguerriana e l’Archivio di Stato. Grazie alla disponibilità incontrata ho avuto accesso a carte, fondi e foto che mi hanno aiutato a raccogliere informazioni sulla storia e la vita delle sale cinematografiche aperte a Pistoia per tutta la prima metà del Novecento. Dalle ricerche emerge che i primi ad arrivare con le proiezioni, allora ‘semplici’ animazioni di foto, furono gli impresari ambulanti. Siamo in piazza San Francesco e dintorni, sferisterio compreso, oggi inesistente, o al Politeama di via del Can Bianco, attivo dal 1860. Oggi c’è ancora la riconoscibilissima cancellata Lavarini. Tutte le sale che si aprirono dal 1906 in poi sulla città ebbero un impatto enorme. Interessante anche andare a vedere quali programmazioni, quali pubblicità sui periodici e quale pubblico frequentasse questi luoghi. Così come importanti sono le figure degli ‘imprenditori’ del cinema, che si presero la briga di rischiare. Centrale fu Antonio Lavarini, artefice del Teatro Eden. E poi il fotografo Pirro Fellini, che aprì una sala in piazza Garibaldi. AltrosuaSUA figlia, prima donna ad occuparsi di sale e programmazione. Ad arricchire il libro fotografie e documenti, attinti di nuovo da Archivio e Biblioteca ma anche da collezionisti privati di cui Pistoia è ricca".