REDAZIONE PISTOIA

"Proteggiamo i figli e gli altri bimbi fragili"

Le famiglie: "Vaccinarsi è uno scrupolo per noi stessi e un atto di altruismo. Solo insieme ci riprendiamo la vita"

Prevenire ciò che è possibile, per fare il massimo per proteggere i propri figli, anche da punto di vista psicologico, e nel contempo pensare anche ai bambini più fragili, quelli che non hanno la possibilità di vaccinarsi, a cui si deve un’attenzione in più". E’ questo il messaggio che le famiglie vogliono mandare. Tra queste, c’è anche mamma Anna Chiara Corsi e babbo Daniele Giacomin, che hanno accompagnato insieme i figli Edoardo di 10 anni e Marco di 7. "Ci hanno messo un cerotto da professionisti", commentano i bambini a fine seduta, senza paura. "Non abbiamo sentito nulla". Edoardo e Marco frequentano le scuole Frosini e sono piccole promesse del Red Bears, la squadra di basket di Gek Galanda. "Quante partite abbiamo saltato, perché qualche ragazzo era positivo", raccontano. C’è anche la promessa di riprendersi quella vita fatta di sport e amicizie, nella seduta vaccinale appena fatta.

E poi c’è chi il virus lo ha visto da vicino, nei suoi effetti, nel momento più duro di questi anni, come mamma Alice Bettacchioli, tecnico di radiologia. "Come operatore sanitario e come mamma questa pandemia l’ho vissuta sulla mia pelle - racconta - Ho partorito dieci mesi fa e ho fatto subito il vaccino. Ora sono qui a immunizzare la mia figlia più grande, 5 anni, anche per proteggere gli altri due di 3 anni e dieci mesi che ci aspettano a casa. Mio marito è volontario della Misericordia: quello che il Covid ha portato in questi lunghi mesi lo abbiamo sperimentato tutti da vicino".

E c’è Riccardo, 12 anni tra qualche giorno. "Abbiamo deciso di vaccinarci qui in ambulatorio dalla nostra pediatra di fiducia – spiega mamma Irene Pini - mio figlio riceverà la dose pediatrica e non quella per gli adulti". In questi casi, infatti la normativa prevede che sia somministrata la stessa dose con cui si è iniziata la vaccinazione. "Così anche io potrò tornare ad allenarmi al campo scuola con gli amici dell’atletica", sorride Riccardo.

Questi ragazzi ci stanno insegnando una cosa importante, che vaccinarsi non vuol dire solo proteggere se stessi dalla malattia, ma anche gli altri per continuare a stare insieme , andare a scuola, fare sport, in definitiva per vivere.

M.V.