"È stato un colpo basso ai danni dei ragazzi e delle famiglie, e non è la prima volta". Non usano mezzi termini i genitori dei bambini che hanno ricevuto dall’Istituto Omnicomprensivo diretto da Carlo Rai la comunicazione che il servizio mensa e l’inizio dell’anno scolastico non inizieranno contemporaneamente. "Poiché per problematiche non imputabili nè al Comune nè all’istituto – si legge nella nota inviata ai genitori – , non sarà possibile far partire il servizio mensa se non fino a lunedì 7 ottobre, siamo a chiedere a voi famiglie la disponibilità a far portare il pranzo al sacco ai vostri figli nella settimana che va dal 30 settembre al 4 ottobre. Il tutto in modo da poter far partire il tempo pieno e venire incontro alle famiglie. Qualora non foste tutti disponibili dovremo mantenere fino al 7 ottobre l’orario antimeridiano". Tradotto in parole povere, dovete essere voi a provvedere al pranzo. Inutile dire che le famiglie non l’hanno presa bene e la risposta all’Istituto per il momento non è stata unanime, perché non tutti sono disposti, per vari motivi, a fare mangiare panini per una settimana ai propri figli. Promettono battaglia, anche se, almeno per ora, l’arma è quella dell’ironia divulgata sui social e gruppi whatsapp: "Vi sembrerà strano, ma anche quest’anno è iniziata la scuola! Infatti non era mai successo!". Questo uno dei tanti, messaggi ampiamente condivisi e commentati: "Altra novità incredibile è che i bambini quando vanno a scuola mangiano anche". E ancora: "Vero che a scuola non ci si va mica per mangiare, ma se in otto ore ci fosse il verso di sgranocchiare qualcosa, magari anche di sano e buono, non sarebbe male". Eppure meno di un anno fa il Comune diffuse questa notizia: "I lavori di riqualificazione della struttura, programmati a seguito della scelta di riattivare i locali mensa comunali, hanno visto la sistemazione di nuovi spazi di servizio interni. I locali riqualificati sono già, dall’inizio del mese di ottobre, a disposizione degli utenti e in uso al gestore dell’attività che è stato selezionato attraverso la gara svolta negli ultimi mesi che ha previsto, tra le altre cose, il riassorbimento del personale già impegnato negli anni passati nel servizio". Qualcosa evidentemente è andato storto, l’accordo con la ditta aggiudicataria è stato rescisso e quello con il nuovo fornitore ancora non formalizzato. Qualunque sia la spiegazione, a essere penalizzati, anche questa volta, come sempre, sono i bambini e la colpa non è di nessuno.
Andrea Nannini