
L’anno che si è aperto è il quarto consecutivo di protesta da parte degli abitanti di via della Buca e via del Falserone, una zona come loro riferiscono "di Serie D", oramai esasperati dai disagi che quotidianamente sono costretti a vivere tra il lungo percorso che devono affrontare per arrivare sulle arterie viarie principali ed il dissesto delle due strade che, al momento, non sembrano essere comprese nel piano degli interventi di bitumazione. È così che i rappresentanti del "Comitato Progetto Ponte del Vincio" si sono nuovamente riuniti nel punto in cui, un tempo, sorgeva l’attraversamento del torrente, dismesso nel 2020, per tornare a chiedere considerazione e, perlomeno, un po’ di asfalto nuovo per questioni di sicurezza.
"La questione del ponte e delle strade le equipariamo – riferisce Filippo Pollacci, referente del comitato – va ricordato come il progetto per la ricostruzione dell’attraversamento del Vincio lo abbiamo regalato noi al Comune che doveva fare i propri passaggi, e siamo arrivati fino alla Conferenza dei Servizi, ma da mesi oramai non ci sono riscontri. Ci sentiamo isolati e, con questa nuova manifestazione, vogliamo esprimere tutto il nostro disappunto perché, con stime ottimistiche, dovremo aspettare la fine di quest’anno o il prossimo per vedere qualche passo in avanti. Ci sentiamo cittadini di secondo piano che vivono nella zona ’depressa’ di via del Falserone. Ma, del resto, lo sappiamo: a vivere in via della Buca non c’era da aspettarsi qualcosa di diverso".
Il ponte che permetteva di guadare il Vincio fu demolito in quanto pericoloso ma era fondamentale per la zona, che serve la parte che guarda verso Giaccherino ed anche alcune propaggini del territorio di Serravalle in zona Castellina da collegare con la provinciale che porta a Montagnana oltre a raggiungere in maniera più rapida la città. Un quadro ritenuto negativo dagli abitanti della zona ("questi ritardi sono aberranti e non vengono rispettati i tempi che erano stati comunicati" ammette Alvaro Alberti) oppure, sapendo che la burocrazia impone precisi paletti, che non si sia mosso nulla per la riasfaltatura della strada o un’altra opera accessoria.
"Era stata chiesta una passerella per superare il torrente, perché chi vive qui non riesce più a prendere il pullman e ci sono sia anziani che studenti", replica Antonio Gambetta Vianna. "In modo sarcastico dico che questa vicenda fa capire la concretezza di questa amministrazione e adesso ci ritroviamo con due strade in situazioni drammatiche che dovrebbero essere rese percorribili in sicurezza", conclude l’ex consigliere del M5S Nicola Maglione.
S.M.