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Ponte Buggianese: un paese nato dalle acque Da Pietro Leopoldo al Comune autonomo

Era il 1550 circa quando il piccolo villaggio di Ponte Buggianese iniziò ad "emergere" dalle acque dello specchio paludoso, a seguito del restringimento del lago di Fucecchio e il seguente popolamento della pianura di Uzzano e di Buggiano. Spinti dal miraggio di diventare proprietari terrieri, molti contadini e le loro famiglie intrapresero l’avventura dell’esodo, popolando la pianura alla conquista di quei territori che la bonifica medicea aveva sottratto alle acque del Padule. La scelta avrà richiesto sicuramente un certo spirito: l’ambiente era particolarmente selvaggio, il clima ostile. Non esistevano strade, né case, né luoghi sicuri e la malaria incombeva. Questo piccolo "villaggio" ebbe da subito una sua forma istituzionale come comunità religiosa contadina, sviluppandosi intorno alla chiesa di San Michele, ancora oggi intatta. Nel giro di pochi decenni si sviluppò in modo tale che nel 1686 raggiunse ben 3000 abitanti. A Ponte Buggianese nel 1782 arrivò Pietro Leopoldo che favorì una crescita demografica che riguardò tutto l’800. A fine secolo l’immagine era quella di una grande borgata di pianura, che presto arrivò a superare, demograficamente, il Comune di Buggiano da cui dipendeva. Ne nacque un sentimento separatista che si concluse solo il 6 maggio 1883 quando, per Decreto Reale, si dispose che la frazione di Ponte Buggianese diventasse un Comune autonomo. Fu nel 1928 che il paese divenne parte ufficiale della Provincia di Pistoia.