Poco personale in carcere. Incontro con la Prefettura. Ma l’agitazione prosegue

I sindacati hanno esposto le problematiche al capo di gabinetto Botti "Organico carente del 30% e mancato pagamento degli straordinari".

Poco più di una settimana fa veniva proclamato lo stato di agitazione del personale del carcere di Pistoia, a causa soprattutto della carenza degli organici di polizia penitenziaria nella casa circondariale e dei mancati pagamenti. Carenza che, secondo quanto affermato dalle organizzazioni sindacali, ammonta quasi al trenta per cento, il che rende la situazione estremamente critica all’interno della struttura di via dei Macelli. Inoltre, con le imminenti uscite di altre due unità previste per il primo aprile, è prevedibile un ulteriore peggioramento.

Le problematiche sono state esposte nella mattinata di ieri al Capo di Gabinetto della Prefettura, Lorenzo Botti, che ha ricevuto i rappresentanti sindacali, ossia Pantaleo Salvatore e Pasquale Nacca per il Sappe, Domenico Monardo per la Uil Pa, Andrea Quadrini per il Sinappe, Gerardo Morante per la Fns Cisl, Luigi Ammirevole per la Cgil Fp e Tommaso Felago per l’Asppe. Un incontro questo in occasione del quale i sindacati hanno richiesto un aumento del numero degli agenti, evidenziando anche la grave mancanza del personale femminile e lamentando al contempo l’accorpamento di più posti di servizio in capo ad un solo agente, che si ritrova a svolgere contemporaneamente tre posti di servizio.

La delegazione sindacale ha inoltre avanzato la richiesta di ricevere il pagamento degli straordinari datati 2023, non ancora saldati dal Provveditorato Toscana/Umbria, visto anche che il personale viene costretto a lavorare con turni massacranti senza la garanzia di poter fruire dei riposi e del Congedo Ordinario, non ancora fruito e da dover smaltire, riferito anche agli anni 2022 e 2023. Riguardo quest’ultimo tema, le organizzazioni sindacali non transigono: in caso di assenza di risposte concrete da parte del Provveditorato Regionale, il 2 aprile verrà dato mandato a proprie spese ad un legale che prenderà in carico la situazione per un’ingiunzione dei pagamenti.

Nonostante il Capo di Gabinetto della Prefettura abbia compreso le criticità esposte, manifestato - anche a nome del Prefetto - la propria vicinanza al Corpo di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Pistoiese e garantito massima collaborazione, lo stato di agitazione del personale non si fermerà, ma proseguirà ulteriormente. Questo a causa dell’assoluta assenza di risposte da parte dell’Amministrazione Penitenziaria Toscana e Umbria, con la quale i sindacati auspicano di avere al più presto un confronto dinanzi al Prefetto di Pistoia. L’incontro con Botti, fanno sapere i rappresentati della Polizia Penitenziaria, è comunque stato molto apprezzato.

Francesco Bocchini