Un ospedale in una foto d'archivio
Pistoia, 30 ottobre 2018 - ''Con le feci addosso per tutta la notte e tutta la mattina seguente, più di dodici ore senza essere cambiata''. La voce è tagliata dalla rabbia: Elena Narducci non ci sta e vuole denunciare ad alta voce quello che è stata costretta a vedere nel reparto di geriatria dell’ospedale San Jacopo dove, tutt’ora, è ricoverata sua madre. La donna, 90 anni, in fin di vita con una malattia degenerativa all’ultimo stadio, secondo quanto riferisce la figlia è stata lasciata con le feci addosso, nel pannolone, dalle 20 di sera di domenica fino a mezzogiorno di lunedì con tutte le conseguenze del caso.
«Si tratta di una persona allettata che da 15 anni combatte con l’Alzheimer e che soffre di piaghe da decubito – spiega Narducci – Quando sono entrata in reparto l’ho vista sommersa dalle feci che erano state lasciate lì dalla sera precedente». La donna non se la prende con il personale del reparto, anzi sottolinea il gran lavoro che viene portato avanti da medici, infermieri e operatori sanitari. Il problema, secondo Narducci, è che ci sono soltanto due operatori socio sanitari (oss, personale addetto alle pulizie dei pazienti) per molti pazienti.
«Parliamo di un reparto in cui ci sono ricoveri problematici – spiega Narducci – Persone anziane che hanno bisogno di essere cambiate continuamente. Vedo queste due persone in servizio, le uniche due, correre da una stanza all’altra senza respiro e chiaramente è impossibile occuparsi di tutti con la stessa tempestività. Questo mi fa rabbia, che la dirigenza Asl abbia pensato di tenere soltanto due operatori socio sanitari in un reparto come geriatria dove invece c’è estremo bisogno di questo tipo di assistenza. Chi può prendersi cura di loro se ad una donna come mia madre, continuamente seguita, non è stato cambiato il pannolone per più di 12 ore?».
Michela Monti