Pistoiese, Tomasi lancia segnali "Se ci sarà chiarezza collaboreremo"

Dopo il passaggio a sorpresa di proprietà, il sindaco chiede quale sia l’impegno della nuova società

L’affaire Pistoiese è solo all’inizio, ma ha già provocato un bello scossone e del resto non poteva essere altrimenti. Stefan Lehmann ha salutato andandosene in sordina così com’è stata la sua presenza nel breve sodalizio con la Pistoiese che adesso ha una nuova proprietà la Holding US Pistoiese 1921 alla cui guida c’è Alessandro Gammieri, amministratore unico della Pistoiese, le cui quote sono di proprietà di una terza società, Orange, con sede a Londra e che vede Matilda Jace e Giuseppe Bruno come legali rappresentanti. Orange non è una semplice società, ma un trust ovvero un istituto giuridico con cui i beni del patrimonio di un soggetto (detto disponente) vengono separati per perseguire specifici interessi. I beni separati vengono gestiti da una persona (trustee) o da una società professionale (trust company).

Di aspetti da chiarire ce ne sono molti anche perché il passaggio è avvenuto senza che i soci della Holding arancione fossero stati messi a conoscenza dei fatti. Siamo ancora all’inizio, appunto, e tanto c’è ancora da conoscere e capire perché sul fatto che ci sia bisogno di fare chiarezza non ci sono dubbi. Gli interrogativi sono tanti, tantissimi, a partire dal motivo che ha portato al cambio di proprietà della Pistoiese ed a questa nuova società che poi alla fine tanto nuova non è...

Una chiarezza che ha chiesto lo stesso sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi decidendo di rompere il silenzio iniziale. "La società chiarisca di fronte alla città – afferma il sindaco Tomasi da noi ricontattato –. L’operazione è stata condotta senza alcuna comunicazione preventiva. Cosa lecita, ma i tifosi si aspettano di conoscere i progetti futuri. Quale sarà l’impegno per il prossimo campionato? Quale sarà l’impegno nelle giovanili e nel calcio femminile? Questo è quanto chiesto da sempre, anche prima del passaggio di proprietà, dall’amministrazione alla società. Se tutto viene fatto con chiarezza e trasparenza noi siamo disponibili a collaborare". A questo punto non rimane che aspettare che qualcuno della nuova società si faccia vivo proprio per un principio di chiarezza e trasparenza che oltre ad essere un normale procedimento è un atto dovuto ad un’intera città.

Maurizio Innocenti