Operaio morì cadendo nel vivaio Prima udienza davanti al gip

Il terribile incidente nel 2019. La Procura ha chiesto il . rinvio a giudizio per titolare. e responsabili della sicurezza

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Stava lavorando su una scala, a tre metri e mezzo di altezza, per riposizionare e rilegare una pianta ad alto fusto, un pino, operazione che aveva fatto molte volte, da giardiniere esperto quale era, quando cadde rovinosamente a terra. Il terribile incidente avvenne la mattina del 12 marzo 2019 all’interno dei vivai Mati, in via Panconi a Casalguidi. I soccorsi immediati e il trasporto con l’elicottero a Careggi non riuscirono a salvargli la vita. Sokol Rrahishta, 45 anni (nella foto), originario di Scutari in Albania, ma residente a Pistoia da anni con la sua famiglia, morì il giorno successivo per le terribili ferite riportate. La Procura avviò un’indagine per accertare eventuali responsabilità per quella tragica morte e ieri mattina, a tre anni dai fatti, si è svolta una nuova udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci. Il pm Luigi Boccia, ieri sostituito dalla collega Luisa Serranti, ha chiesto il processo per omicidio colposo (articolo 589, secondo comma), per aver violato le norme per la prevenzione degli infortuni, per il titolare dell’azienda agricola Piante Mati, Paolo Mati, difeso dall’avvocato Cecilia Turco, e per i due "preposti di fatto", responsabili con lui della sicurezza, ovvero David Mochi, rappresentato dall’avvocato Lorenzo Pratesi, e Andrea Gagnarli, assistito dall’avvocato Gianna Mercatali di Firenze. Chiamati come responsabili civili la Giardineria Italiana, rappresentata dall’avvocato Stefano Panconesi e l’azienda Mati Piante, rappresentata dall’avvocato Daria Bresciani. La moglie Sara e la figlia Violeta di Sokol Rrahishta si sono costituite parti civili, rappresentate dall’avvocato Michele Nigro. "La famiglia Rrahishta, che finora non è stata risarcita né dall’azienda né dall’assicurazione, si augura che il processo giunga a conclusione ricostruendo i fatti e le responsabilità", ha spiegato l’avvocato Nigro. I legali difensori hanno chiesto il non luogo a procedere e hanno sollevato una serie di questioni davanti al gip, che si è riservato la decisione. L’udienza è fissata al prossimo 24 ottobre per la decisione.

M. V.