Nuovi manifesti no vax Nel mirino anche Giani

Ritratti anche il ministro Speranza, il governatore Bonaccini e medici. Sono apparsi alla mensa comunale in Sant’Agostino. Indaga la Digos

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Manifesti con scritte no vax, con la sigla della doppia v, con ritratti il ministro Roberto Speranza, i presidenti di Toscana Eugenio Giani, Emilia Romagna Stefano Bonaccini e Liguria Giovanni Toti, oltre ad alcuni giornalisti e divulgatori, come Andrea Scanzi, David Parenzo e Alessadro Cecchi Paone sono stati affissi da ignoti nella notte a Pistoia, all’esterno della mensa comunale dell’area artigianale-industriale di Sant’Agostino. Sul viso dei personaggi sono stati vergati con vernice rossa dei cerchi con all’interno la doppia ‘v e scritte contro quella che è stata definita la ‘dittatura sanitarià. Sul fatto sta indagando la Digos di Pistoia.

"I no vax attacchino pure me, ma lascino stare le organizzazioni sindacali. Sono solidale con il segretario Landini e con la Cgil. Tutto il mondo del lavoro è presidio di democrazia e merita assoluto rispetto". Lo dichiara il presidente Eugenio Giani in merito alle scritte offensive apparse anche sui muri di una sede della Cgil di Scandicci e ai manifesti contenenti accuse di "dittatura sanitaria" contro lo stesso governatore, il ministro Speranza e altre personalità affissi appunto nella nostra città dopo un simile gesto compiuto alla Cgil di Montecatini lunedì. "Siamo di fronte – aggiunge Giani – a messaggi farneticanti e azioni ignobili, che non raggiungeranno l’obiettivo di intimidire l’opera delle organizzazioni sindacali a tutela dei diritti di chi lavora. Gesti del genere verso i quali esprimo condanna - conclude il presidente - ci spingono a rafforzare il nostro impegno verso la credibilità e la fiducia delle istituzioni e della democrazia".

"Siamo scossi, così come sono scossi i lavoratori e le lavoratrici della sede colpita – commentano Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze, e Mauro Faticanti, coordinatore Cgil Scandicci dopo aver denunciato l’episodio alle forze dell’ordine – Ovviamente se qualcuno pensa di intimidirci così, con questi atti vigliacchi e vergognosi, sbaglia e resterà deluso perché continueremo a fare ciò che riteniamo giusto e doveroso per difendere il lavoro e il diritto alla salute". La sequela di episodi ha provocato molta impressione in tutta la provincia.