Novità al museo civico Arrivano i capolavori

Riallestita la prima sala con quattro lastre medievali realizzate alla fine del Duecento da Giroldo da Como

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Testimonianze d’arte pistoiese restituite al pubblico, in un viaggio alle radici della nostra cultura e del movimento artistico che animò la nostra città intorno al Medioevo, sono oggi visibili al Museo Civico d’arte antica in Palazzo comunale dove da poco si è concluso il parziale riallestimento della prima sala. Ciò è stato possibile grazie al recupero, all’interno del percorso espositivo, di quattro importanti lastre scolpite, realizzate alla fine del Duecento da Giroldo da Como, importante scultore lombardo, molto attivo in Toscana, che registrò le prime rivoluzionarie novità della ‘scultura all’antica’ di Nicola Pisano. Provenienti da un disperso monumento sepolcrale per la famiglia Ammannati, un tempo nella chiesa di San Francesco, sulla cui facciata rimasero murati fino alla metà del secolo scorso, i rilievi furono in seguito trasferiti nelle civiche raccolte d’arte. Sono tre i pezzi figurati di questo nucleo, precedentemente collocati per circa settant’anni su una parete del lapidario, nel cortile di Palazzo comunale: la lastra centrale raffigura la Madonna col Bambino in trono, mentre nelle due laterali sono rappresentati Angeli turiferari e santi (Francesco e probabilmente Giovanni Evangelista). Il restauro è arrivato in conseguenza del prestito alla mostra "Medioevo a Pistoia" voluta dalla Fondazione Pistoia Musei, ente strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia (che ha sostenuto finanziariamente l’intervento), ed è stato realizzato dalla restauratrice Lidia Gallucci che ha lavorato al recupero della leggibilità complessiva del manufatto. Allo stesso tempo i Musei Civici hanno avviato anche un’altra azione, ovvero il recupero della quarta e ultima lastra marmorea, pertinente allo stesso monumento sepolcrale realizzato da Giroldo da Como conservata nei depositi del Palazzo Comunale e raffigurante lo stemma della famiglia, con due eleganti e carnose zampe leonine incrociate, e mai esposta al pubblico né ricongiunta alle altre lastre. Grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Caript è stato così possibile non solo mantenere gli interventi allestitivi realizzati in occasione della mostra sul Medioevo pistoiese, ma soprattutto recuperare alla fruizione collettiva queste preziose testimonianze dell’arte pistoiese, ricomponendo l’importante monumento sepolcrale.

linda meoni