Mozione Lega per Piero Angela Il consiglio comunale si "spacca" Alla fine approvazione risicata

Piero Angela "spacca" il consiglio comunale di Pistoia, per la prima dall’inizio del Tomasi-bis. Strano a dirsi, ma è quanto successo nell’ultima seduta consiliare. Tutto nasce da una mozione presentata dalla capogruppo della Lega, Cinzia Cerdini, che chiedeva all’aula di esprimere un atto di indirizzo per la Giunta di riconoscere l’importanza della figura del noto giornalista Rai, seppur non essendo legato alla nostra città. E’ anche vero che, come emerso nel dibattito dallo stesso Alessandro Tomasi, una sua visita era in procinto nell’ottobre del 2018 per la rassegna "L’anno che verrà" e in quell’occasione avrebbe dovuto ricevere il premio "Pistoia Città di tutti", ma tutto fu poi annullato per motivi di salute dello stesso Angela. Dopo la presentazione della mozione da parte della consigliera del Carroccio, si è aperto un dibattito duro e serrato che ha portato ad una netta contrapposizione all’interno dell’aula. E se l’unanimità c’è stata per riconoscere l’importanza figura del divulgatore, morto nell’agosto scorso, la discussione si è concentrata sull’opportunità di offrire questo tipo di riconoscimento ad una persona estranea alla città.

Il dibattito ha visto gli interventi della consigliera Stefania Nesi del Pd, che ha ribadito di "non vedere il necessario radicamento sul territorio". Non ha risparmiato critiche nemmeno Giampaolo Pagliai (Forza Italia) che "vota contro con soddisfazione perché non si può star dietro alle emozioni del momento: non basterebbero luoghi ed edifici per tutte quelle persone importanti che muoiono sapendo che devono trascorrere almeno dieci anni prima di aprire questo iter. Per me Piero Angela è un genio ma non ci sono le caratteristiche per chiedere la deroga alla norma". I vari schieramenti di minoranza si sono compattati votando tutti insieme l’astensione, con l’aggiunta di Iacopo Bojola e Cristiano Saracca (Fi), mentre hanno dato il loro "no" alla mozione lo stesso Pagliai e Jessica Sicari (Fdi). Alla fine, col voto del sindaco e con una assenza in Fratelli d’Italia ed una nel Pd, si è arrivati alla risicata approvazione con 15 favorevoli, 13 astenuti e due contrari, per una spaccatura esatta a metà dell’assise.