Morto per una fatalità. L’ultimo addio ad Andrea Granati

La salma del 49enne esposta nelle cappelle del commiato al San Jacopo. I funerali si terranno nella Badia di San Salvatore a Vaiano, nel paese natale

Andrea Granati

Andrea Granati

Pistoia, 28 aprile 2024 – Una tragica fatalità, una caduta in un dirupo profondo quindici metri, verticali, tra sassi e rovi, fino al greto del fiume. "Mio fratello è rimasto vittima di un incidente terribile, una fatalità. Siamo distrutti dal dolore, tutti". Queste le parole di Massimiliano Granati, uno dei due fratelli di Andrea, l’operaio di 49 anni, trovato senza vita sul greto del torrente Limentrella, nella frazione di Treppio, nel Comune di Sambuca Pistoiese, venerdì mattina. A recuperare il corpo sono stati gli uomini del Soccorso Alpino e i vigili del fuoco, sul posto anche il personale della Misericordia e i carabinieri.

In fondo a quel dirupo, il corpo senza vita dell’uomo sarebbe stato per due notti. L’incidente risalirebbe infatti alla sera di mercoledì. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che avesse parcheggiato il suo furgone da lavoro sul ciglio della strada: sarebbe poi sceso per controllare una ruota, finita fuori dalla carreggiata, e lì sarebbe scivolato senza scampo nel burrone, senza che nessuno se ne accorgesse e potesse chiamare i soccorsi.

La salma di Andrea Granati è esposta da ieri mattina alle cappelle del Commiato dell’ospedale San Jacopo di Pistoia. "I funerali li faremo nella nostra chiesa a Vaiano, la badia di San Salvatore – spiega commosso il fratello Massimiliano – Andrea ha sempre vissuto lì. Si era trasferito in montagna da poco, per lavoro: lui era dipendente di una ditta edile. Il suo datore di lavoro gli aveva chiesto di seguirlo a Treppio e gli aveva messo a disposizione la casa nella quale viveva".

Una comunità , quella di Treppio, che si era già molto legata ad Andrea Granati, e che è sconvolta per la tragedia. Molti i nuovi amici che Andrea aveva trovato in montagna, persone che con lui condividevano i piaceri di vivere in un piccolo borgo dove tutti si conoscono, si aiutano quando possono. Amici che la sera del terribile incidente lo aspettavano per stare ancora insieme, per ridere e svagarsi dopo una giornata di lavoro, come spesso accadeva nel circolino di Carpineta. "Non l’ho visto arrivare, ho pensato che volesse riposare e non mi sono preoccupato", ha raccontato un amico. "Siamo tutti sconvolti, ci mancherà".