REDAZIONE PISTOIA

Montevettolini, omaggio a padre Donato Baldi

E’ stato ricordato durante la Giornata dell’Unità nazionale: partecipò al ritrovamento del Milite ignoto

Una vita straordinaria, quella di padre Donato Baldi, giovane frate francescano originario di Montevettolini. È stata ricordata anche la sua figura durante la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate e il centenario del Milite ignoto, organizzata dalla parrocchia dei santi Michele arcangelo e Lorenzo martire e che ha onorato la memoria dei 29 caduti, che Montevettolini ha perso nella Prima guerra mondiale. Baldi era nato nell’antico borgo medievale il 28 marzo 1888 e fu cappellano militare durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, partecipando poi al ritrovamento e alla composizione delle salme dei soldati caduti durante la "Grande Guerra". "Frequentando il sito dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme -spiega lo studioso Filippo Lorenzi- ho notato tra i professori insigni di questa prestigiosa istituzione accademica, alcuni nomi che già conoscevo per il mio percorso di studi. In particolare uno mi ha fatto riflettere: padre Donato Baldi. Pensando dove avessi letto questo nome, mi sono ricordato che nell’ufficio parrocchiale di Montevettolini esiste un piccolo libretto, curato da Roberto Foresti, che conteneva la biografia di diversi sacerdoti. Ad un esame più accurato ho constatato che padre Donato Baldi, direttore dello Studium Biblicum dal 1950 al 1963 e presentato come insigne professore, era la stessa persona della quale avevo letto la biografia". "Padre Donato allo scoppio del primo conflitto mondiale -continua Lorenzi- venne inviato quale cappellano militare all’ospedale del IV Comando di Sanità ad Agordo, nel Cadore. Dopo aver fatto la tragica esperienza del fronte nel 49° reggimento di Fanteria e innumerevoli peripezie, Baldi si trovò nel 1917 all’ospedale militare di Trieste, dove celebrò la Santa messa di Natale alla presenza del Duca d’Aosta, comandante della III armata. Al termine del conflitto padre Baldi fu incaricato di recuperare le salme dei soldati italiani disperse al fronte (i cui corpi furono composti nella basilica di Aquileia, ndr), occupandosi, contemporaneamente, anche del riordino di tutti i cimiteri militari del Trentino Alto Adige. Fu a lui che si rivolsero le autorità militari per ricomporre i resti mortali di undici caduti, tra i quali quelli del Milite ignoto, come rappresentante di tutti i soldati morti in guerra. La bara, indicata poi da Maria Maddalena Blasizza in Bergamas (sulla cui figura la Rai ha trasmesso un docufilm, ndr) fu trasportata a Roma con un treno speciale e inumata all’Altare della Patria al Vittoriano". Dopo la messa si è svolta una breve commemorazione, voluta da don Angelo Stragliotto che ha donato anche due targhe di ringraziamento all’Arma dei carabinieri nelle mani del vicecomandante della stazione di Monsummano Antonino Bavuso Volpe e ai bersaglieri.

Luca Fabiani