
"Potenzialmente avevamo una quindicina di clienti dall’Ucraina, ma purtroppo gli affari sono sfumati a causa della guerra. Per quanto riguarda i rapporti con la Russia, resistono, ma c’è stato un rallentamento. Dobbiamo ancora incassare i bonifici per delle vendite già effettuate. Ci sono dei ritardi nei pagamenti ed è un po’ tutto nebuloso". La situazione che sta vivendo Gable Capecchi, titolare della Ricami Capecchi specializzata in produzione di biancheria per la casa di alta qualità, è quella che stanno affrontando tutti quegli imprenditori che a cose normali hanno mercato in Russia e Ucraina con la loro attività. Ma di normale in questo momento non c’è assolutamente nulla. Già, perché dopo il Covid-19, che aveva messo i bastoni fra le ruote nei rapporti commerciali con l’Estero, ci ha pensato lo scoppio della guerra, arrivata a oltre due mesi, a creare una lunga serie di problemi economici.
"I contatti con Russia e Ucraina sono cominciati fra il 2018 e il 2019. Tramite fiere è stato gettato il seme, che è poi stato coltivato attraverso l’online. Anche perché la vendita oggi non è quasi più face to face, ma viene effettuata a distanza. Con l’inizio della pandemia i rapporti si sono un po’ raffreddati. O meglio, se prima dell’emergenza sanitaria un cliente poteva investire 20mila euro, dopo il virus si limita a 5mila. Ora però si è fermato davvero tutto – sottolinea Capecchi – E non sappiamo per quanto tempo ancora questo periodo si protrarrà. E’ forse questo l’aspetto che più spaventa". Oltre agli affari con Russia e Ucraina resi più complicati, Ricami Capecchi deve fare i conti pure con altri effetti negativi del conflitto: "Le difficoltà allo stato attuale delle cose sono legate in particolar modo al raddoppio della spesa per l’energia elettrica. In più si è alzato molto anche il costo della carta e quindi anche quello delle scatole da imballaggio, così come per le buste di plastica, quindi del packaging. Non essendo un brand, ma avendo puntato solo ed esclusivamente sulla produzione, non possiamo rispondere a questi aumenti andando a nostra volta ad alzare i prezzi, perché vengono decisi dagli interior design con cui facciamo affari. Questo lavoro comunque sta tenendo, mentre quello con i grandi magazzini sta risentendo davvero molto della crisi". Senza ombra di dubbio, questa è una delle fasi più spinose da superare da quando la Ricami Capecchi ha cominciato la sua attività: "Nata da una gestione familiare negli anni ’50, la nostra impresa ha da sempre puntato sul servizio, l’affidabilità e la qualità eccellente dei materiali utilizzati. Queste caratteristiche ci hanno permesso di farci apprezzare sia in campo nazionale che all’estero – prosegue il titolare – Oltre che a Russia e Ucraina, lavoriamo anche con Stati Uniti, Canada, Cina. Questo per dire che siamo convinti che grazie ai valori che ci contraddistinguono sapremo resistere".
Francesco Bocchini