Mazzeo nel mirino no vax "Insulti sul profilo social"

Il presidente del consiglio regionale aveva condannato l’attacco al Capitini. Ora non ci sta e annuncia: "Denuncerò gli odiatori, nascosti dietro profili falsi"

L’onda d’odio dei no vax non si ferma e colpisce anche le istituzioni regionali. Dopo aver deturpato l’istituto tecnico Capitini di Agliana (foto), nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, ignoti hanno infatti preso di mira – riempiendolo di offese e insulti – il profilo social di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, "colpevole" di aver condannato il folle gesto. "Svastiche, offese, insulti, paragoni coi nazisti – raccolta lo stesso Mazzeo – dopo aver espresso solidarietà e vicinanza al presidente Eugenio Giani per le frasi indegne che i NoVax hanno scritto su una scuola di Agliana, questi soggetti, che spesso e volentieri vigliaccamente anonimi o nascosti dietro falsi profili, hanno preso di mira la mia pagina facebook, quella della collega Valentina Mercanti e quella del Consiglio regionale della Toscana. Centinaia e centinaia di commenti farneticanti, ripetuti in serie – prosegue, amareggiato, il presidente dell’Assemblea toscana – accomunati da quel riferimento a Hitler e al nazismo che è, semplicemente, vergognoso e inaccettabile".

"Denuncerò alla polizia postale quello che sta accadendo – conclude Mazzeo, che ha intenzione di andare fino in fondo – spero davvero che chiunque si celi dietro a questi gesti venga identificato e smascherato una volta per tutte". Intanto proseguono le indagini delle forze dell’ordine per riuscire a identificare coloro che si sono resi responsabile della deturpazione del Capitini con scritte no vax su muri e vetrate che si affacciano su un cortile interno dell’edificio. Sui muri esterni e sui vetri di porte e finestre campeggiavano scritte in vernice rossa, vergate a grandi caratteri, contro vaccinazioni e green pass. "Green pass=Nazi pass", "Se non puoi dire no sei schiavo", "Razzismo sanitario", "Il vaccino uccide", "Questo non è vandalismo ma lotta non violenta per libertà e diritti", nonché frasi contro il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Gli autori del deprecabile gesto hanno probabilmente scavalcato la recinzione, alta circa due metri, sul lato di via Como, dove si affaccia il suddetto cortile.

re.pt