REDAZIONE PISTOIA

"Il presidente Gronchi era mio vicino di casa"

La storia di Giovanna Massei e del pontederese presidente della Repubblica

Giovanna Massei con l'animatrice dell'istituto San Giuseppe Ilaria Gori

Pontedera, 21 novembre 2018 - La storia di una famiglia che si intreccia inesorabilmente con quella della città. Così il quotidiano diventa una parte di un racconto ben più grande, tanto da ricordare un passato comune a tutti. Dalla voce di Giovanna Massei, che molti ricorderanno in sella alla sua inseparabile Graziella, supportata dall’animatrice dell’istituto San Giuseppe, Ilaria Gori, ascoltiamo di una Pontedera che ormai non esiste più, dei suoi abitanti e delle sue tradizioni.

Lei ha avuto anche un illustre vicino di casa, vero?

"Sì! Il presidente Giovanni Gronchi e la sua famiglia abitavano vicino a noi. Una bellissima persona e una brava famiglia. Eravamo orgogliosissimi di lui e quando veniva a trovare suo fratello a Pontedera, anche dopo essere diventato presidente, mi salutava sempre con un cordiale ‘Ciao baloccona!’".

Da dove nasce l’appellativo?

"Ci chiamavano così, ma non saprei dire il motivo. Avevamo un negozio di prodotti per la casa in via Cavallotti, vendevamo di tutto. Se in città chiedevi dove fossero i Massei non ti avrebbero risposto, ma i Balocconi… tutti sapevano dove fossimo! Mi ricordo che mia nonna si arrabbiava molto di questo soprannome mentre a me è sempre piaciuto".

Anche lei lavorava in negozio?

"Sì mi piaceva stare sul furgone, facevamo consegne a domicilio e in tutte le frazioni. Un lavoro da uomini? Trasportavo cose anche più pesanti di me! Abbiamo lavorato tanto, ma lo rifarei. Prima del furgone avevamo i cavalli, usavamo il barroccio e un carro che era una specie di taxi con i cavalli per il trasporto delle persone. Mi ricordo ancora l’emozione di mio padre quando ha visto il furgone per la prima volta. Lo puliva in continuazione, brillava, non poteva crederci che con il furgone riusciva a fare in un giorno quello che prima faceva in una settimana".

Che ricordi ha di quella Pontedera prima della guerra?

"Mi ricordo di un buonissimo biscottificio in piazza Garibaldi. Sono sempre stata golosa di dolci. Il mio preferito? Non saprei, li ho assaggiati tutti!" 

E la guerra?

"Sono stati momenti difficili. Eravamo sfollati a Forcoli. Un giorno i tedeschi passarono proprio davanti al rifugio, ma non videro l’ingresso. Ho sempre pensato che sia stata la Madonna a tappargli gli occhi. E poi nel rifugio ho incontrato il mio Vasco, mio marito, ci siamo innamorati. Un amore grande e bellissimo".

Sarah Esposito