Oksana, massacrata e sepolta in un trolley

Nel 2008 un’affascinante ballerina lituana di 27 anni venne assassinata dall’amante che poi occultò il cadavere e lo gettò in un cassonetto

La ragazza massacrata e sepolta in un trolley

La ragazza massacrata e sepolta in un trolley

Pistoia, 23 dicembre 2020 - Occhi azzurri come il cielo, capelli corvini e un sorriso dolce e semplice. Difficile dimenticare la bellezza di quella giovane ragazza dell’Est, Oksana Auskelyte, 27 anni, la cui tragedia fu protagonista per giorni delle prime pagine del febbraio 2008: uccisa, e il suo corpo costretto dentro un trolley blu. E come se l’umiliazione e la brutalità non fossero bastati, gettato in un cassonetto. Coi fatti di Sollicciano (Firenze) la memoria a Pistoia è corsa al 21 febbraio di 12 anni fa. Provinciale Lucchese, Serravalle. La signora Edoarda esce di casa per buttare l’immondizia: appena sollevato il coperchio del bidone, l’occhio cade su quella grossa valigia blu e un bigliettino attaccato con scritto ‘Lituania’. La signora si insospettisce, le tornano alla mente gli atroci abbandoni di neonati nei cassonetti e va a chiamare il marito, che quasi scocciato esce a vedere: da quel bagaglio spunta una mano di donna, con tanti anelli al dito e le unghia curate, laccate di celeste. L’orrore, la polizia, le indagini. La testa di Oksana sfondata alla sommità e chiusa in un sacchetto di plastica poi legato intorno al collo con un laccio, quasi nel goffo tentativo dell’assassino di fermare quel sangue o forse solo di non vederlo. Possibile, ci si domanda, che su una strada così trafficata giorno e notte, qualcuno abbia potuto fermarsi alla piazzola, scaricare e gettare nel cassonetto una valigia così pesante nell’indifferenza dei passanti? La Squadra mobile con l’allora commissario capo Antonio Fusco e la direzione del sostituto procuratore Ornella Galeotti – lo stesso che indaga sul giallo di Sollicciano – vuole mettere un punto a questa storia. Gli esami del medico legale parlano di una morte avvenuta nelle ultime 24 ore, il corpo ha un nome e un cognome, quello di una lituana regolarmente in Italia e quindi a Pistoia dal 2005, residente a Montecatini, un passato da ballerina di lap dance nei locali notturni. L’appartamento della donna in via Simoncini viene passato al setaccio. Le risposte agli investigatori arrivano in 24 ore di serrate indagini che costringono il colpevole ad ammettere l’omicidio: è Andrea Falaschi, 35 anni, piastrellista di San Miniato, da anni domiciliato a Montecatini a finire in manette dopo una confessione fiume. Il movente? Gelosie e ripicche amorose: lui voleva lasciarla e lei aveva minacciato di raccontare tutto alla sua fidanzata. Tutto era degenerato nella notte tra il giovedì e il venerdì, in via del Frantoio 2, a Montecatini: sono le una, Oksana e il Falaschi sono insieme a casa di lui. La discussione degenera, lei urla e tira all’uomo due schiaffi. Falaschi afferra una pesante bottiglia di vetro e la scaglia due volte sulla testa della donna, lei prova a chiedere aiuto, lui con un coltello la ferisce sotto al seno sinistro. Poi lui la strangola. Quindi si ricorda della valigia blu, va a casa di lei a prenderla, torna in via del Frantoio e lì sistema il cadavere. Alle 4 del mattino trova la piazzola con il cassonetto e vi getta il trolley. Infine si reca al lavoro in un cantiere. Poche ore dopo finirà in manette. Linda Meoni